Mercoledì 24 Aprile 2024

Google costretta a eliminare informazioni false dai suoi risultati

Una sentenza della Corte di Giustizia Europea obbliga il motore di ricerca di Mountain View a rimuovere i link con dati inesatti e informazioni false

Ricerca su Google

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Il “diritto all’oblio” in rete si arricchisce di un nuovo capitolo. La Corte di Giustizia della UE ha stabilito che Google dovrà escludere dai risultati delle ricerche i link con informazioni palesemente false o inesatte. La decisione vale anche per gli altri motori di ricerca. Basterà una richiesta dell’utente che dovrà semplicemente dimostrare – con prove ragionevoli recita la sentenza - l’inesattezza o la non veridicità della notizia senza tuttavia esibire una decisione ufficiale della giustizia ordinaria nei confronti dell'editore del sito o della pagina sulla quale compare l’informazione incriminata. Il caso che ha portato alla sentenza La decisione della Corte di Giustizia Europea è arrivata in merito a un caso in cui due dirigenti di un’azienda avevano richiesto a Google di rimuovere i risultati di una ricerca che collegava i loro nomi ad alcuni articoli nei quali comparivano critiche sui modelli di investimento del gruppo di cui facevano parte e delle loro foto. Google aveva rimandato al mittente le richieste dei due dirigenti affermando di non poter appurare con certezza se le informazioni contenute negli articoli in questione fossero vere o false. La sentenza della Corte di Giustizia Europea I giudici hanno stabilito che “il gestore di un motore di ricerca deve eliminare il riferimento alle informazioni contenute nel contenuto cui si fa riferimento, qualora il richiedente dimostri che tali informazioni sono manifestamente inesatte". Per evitare ulteriori oneri agli utenti, la Corte ha anche deciso che le prove da esibire per chiedere la rimozione devono essere “ragionevoli e non necessariamente sentenze giudiziarie”. La stessa Corte di Giustizia Europea, con una sentenza del 2014, aveva sancito il cosiddetto “diritto all'oblio” degli utenti in rete spiegando che gli utenti possono chiedere ai motori di ricerca di rimuovere le informazioni inadeguate o irrilevanti dai risultati web che appaiono accanto ai loro nomi.

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