Golino & Ferrante: ecco la zia geniale "In viaggio nei segreti di famiglia"

Migration

di Beatrice Bertuccioli

In famiglia non si parlava di zia Vittoria, la sorella del papà. Ma quando Giovanna, quindicenne, sente dire che sta diventando come quella zia, brutta e cattiva, vuole conoscerla. Un incontro che le cambia la vita, perché quella zia scandalosamente diversa dai suoi – tanto sono per bene loro, abitanti al Vomero, tanto è sbagliata lei, che vive in una catapecchia al Pascone – le rivela molte verità sul padre, un intellettuale di sinistra, che Giovanna ignorava.

La sempre misteriosa e straordinaria Elena Ferrante non finisce di fornire storie e personaggi che, nelle mani di registi valenti, sono la linfa delle migliori serie italiane. Così, se L’amica geniale è stato un grandissimo successo Rai di cui si sta preparando la quarta stagione, ora arriva su Netflix, dal 4 gennaio, La vita bugiarda degli adulti, dal suo romanzo più recente. Sei episodi ambientati nella Napoli anni ’90, diretti da Edoardo De Angelis, una strepitosa Valeria Golino nel ruolo di zia Vittoria, l’esordiente Giordana Marengo scelta tra tremila per interpretare Giovanna, Alessandro Preziosi e Pina Turco.

"Con Domenico (il produttore Domenico Procacci di Fandango, ndr) siamo amici e quando ci vediamo parliamo spesso di libri. Dopo avere letto La vita bugiarda degli adulti, gli avevo detto: certo c’è quel personaggio di zia Vittoria portentoso. Se avessi un seno prosperoso mi proporrei. Sette mesi dopo mi chiama e mi offre il ruolo", racconta Valeria Golino. E aggiunge ironica: "Come ho fatto con il seno? Ho fatto tutto quello che è possibile fare in cinema senza ricorrere agli effetti speciali". Ma non è stato facile per lei diventare Vittoria. "Si trattava di un personaggio lontano da me, mai affrontato prima. La preparazione è stata lunga e delicata e in qualche modo è continuata per tutta la lavorazione. Ho cominciato dal linguaggio perché, pur essendo napoletana, quel modo di parlare mi era estraneo". Un ruolo che l’ha entusiasmata. "È raro che capiti un personaggio femminile come zia Vittoria, così sbagliata, sempre nel torto, esageratamente sguaiata e truccata ma anche tenera, mentore di una ragazzina che porta verso qualcosa di arcaico e selvaggio".

Elena Ferrante ha partecipato alla scrittura, ma sempre senza svelarsi. "Il rapporto con lei – racconta De Angelis – è stato esclusivamente epistolare, sempre affettuosa ma anche formale. Abbiamo avuto momenti dialettici anche accaniti". E spiega: "Adattare un romanzo per il cinema non è complicato, è come leggerlo. E quindi adattare La vita bugiarda degli adulti è stato un cimento piacevole perché le parole molto belle della Ferrante mi hanno suggerito immagini che mi appartengono, che mi riportano alla Napoli della mia gioventù". E il risultato ha soddisfatto anche la scrittrice, che ha apprezzato la serie. "Ho ricevuto da lei – si limita a dire il regista – una lettera bellissima".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro