
Giovanni Allevi, 56 anni
Milano, 3 giugno 2025 – Un gatto enorme, mostruoso, che lui assicura di riuscire a tenere buono carezzandolo teneramente sotto al mento. Per non ascoltare il grido dei fantasmi che gli si agitano dentro, Giovanni Allevi prova a nascondersi nelle sue fantasie di bambino mai cresciuto e associa il mieloma multiplo con cui combatte da tre anni a un felino demoniaco straripato dalla narrazione visionaria di un novelliere alla Lewis Carroll.
"Magari si ridesta improvvisamente dal torpore e mi mangia in un boccone, ma al momento se ne sta lì buono a fare le fusa… fusa terribili" ammette il musicista ascolano trapiantato a Milano nel prendere la mano dell’ascoltatore per condurlo tra le suggestioni di Concerto MM22 per Violoncello e Orchestra, la composizione eseguita in prima assoluta ieri sera all’Expo di Osaka, con la Kizuna Chamber Orchestra.
MM22 come…?
"Come “Mieloma Multiplo 2022”, l’anno in cui è accaduto tutto. Ho composto il concerto nella mia stanza all’ottavo piano dell’Istituto Tumori di Milano, luogo per me sacro in cui cielo e terra s’incontrano e il dolore si apre alla magnificenza della vita. Mi sono chiesto a quali note corrispondessero le lettere della parola “mieloma“ secondo il procedimento matematico già usato a suo tempo da Bach nel contrappunto 14 de L’arte della fuga, in cui trasforma in note il suo nome".
Risultato?
"Do-La♭-Mi-Si-Re-Do-Do. Una melodia dolcissima in Do maggiore con quel La bemolle capace di conferirgli malinconia. L’idea di concepire un’opera che partisse da lì m’è sembrata subito bellissima, vista l’intenzione di renderla una sorta di diario musicale in cui raccontare tutte le emozioni vissute in un anno e mezzo di sofferta degenza".
Parliamo dell’opera.
"È concepita in dieci quadri, dieci momenti dello spirito che passano dall’angoscia alla gioia più sfrenata. Il più intenso è Nostalgia, un adagio cantabile scritto nel momento forse più duro, quello in cui, dopo la chemioterapia, me ne stavo attaccato alla flebo 24 ore su 24, non avevo più i capelli, pesavo 63 chili, e la vita sembrava volermi abbandonare".
Presenterà MM22 con quattro eventi con orchestra e ospiti.
"Il concerto inizierà con una parte di pianoforte solo, seguita da una per pianoforte e orchestra (l’Orchestra Sinfonica Italiana) e poi sarà la volta dell’ospite (non musicale) e infine l’esecuzione del nuovo brano. Il 20 giugno a Caracalla col professor Alessandro Barbero parleremo di eresia, il 5 luglio al Teatro Antico di Taormina col professor Vito Mancuso di sacro, l’8 luglio alla Fenice di Venezia col filosofo Luciano Floridi di follia, e il 19 luglio al Parco Mediceo di Pratolino, Firenze, con l’ingegnera aerospaziale Amalia Ercoli Finzi di bellezza".
Allevi eretico?
"Quando mi definirono “L’eretico della musica classica“ presi l’affermazione come un complimento, poi mi resi conto che nella storia gli eretici hanno fatto tutti una brutta fine. In certi ambienti ritrovarsi all’indice è facile: basta pensare, ad esempio, che la musica classica possa essere innovata. Tutti sanno cosa ho dovuto passare".
C’è chi, come Carrère in Vite che non sono la mia, sostiene che certe malattie sono innanzitutto dell’anima, l’atroce conoscenza per trovare sé stessi.
"Mio malgrado, ho dovuto lottare per trent’anni. Siccome il nostro corpo è una memoria di tutti i nostri conflitti, seppur non ci sia alcuna relazione scientificamente provata, chi può escludere che il mio mieloma sia frutto di questo stato di cose? Sono sicuro, invece, che la malattia mi abbia fatto un dono spronandomi a vivere gioiosamente il rapporto con la musica come quando ero bambino, recuperando quell’incoscienza, quella follia, senza mettere ostacoli alla creatività. Ora provo di respirare a pieni polmoni, meno in salute, ma più libero di prima. Sempre sperando, naturalmente, che il gattone non si svegli".