Martedì 22 Aprile 2025
MARINA SANTIN BATTIALA
Magazine

Giovani e internet ’Telefono azzurro’ lancia un manifesto

I ragazzi non sono consapevoli dei pericoli dell’uso di social e device. Dipendenza, impatto sull’autostima, problemi psicologici e assenza di...

I ragazzi non sono consapevoli dei pericoli dell’uso di social e device. Dipendenza, impatto sull’autostima, problemi psicologici e assenza di...

I ragazzi non sono consapevoli dei pericoli dell’uso di social e device. Dipendenza, impatto sull’autostima, problemi psicologici e assenza di...

I ragazzi non sono consapevoli dei pericoli dell’uso di social e device. Dipendenza, impatto sull’autostima, problemi psicologici e assenza di relazioni vere, sono solo alcune delle conseguenze sul loro benessere. Lo sottolineano i risultati di un’indagine di Telefono Azzurro e BVA-Doxa. Il 63% dei giovani dichiara di aver provato almeno un’emozione mentre era sui social: il 24% invidia verso la vita degli altri, il 21% si è sentito diverso, il 19% inadeguato.

Il 44% vorrebbe avere più informazioni per potersi difendere o evitare le fake news (40%), cyberbullismo (32%) e adescamento (31%). E quanto all’intelligenza artificiale, temono di non riuscire a riconoscere le informazioni affidabili e che un deepfake (si tratta di foto, video e audio creati software di intelligenza artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare, in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce.) che li ritrae gli causerebbe forti disagi emotivi: il 40% crede che possano distruggere le loro relazioni sociali e la loro reputazione.

In prima linea per proteggere i più giovani dai pericoli del mondo digitale, la Fondazione S.O.S. Telefono Azzurro, perché, come dichiara il Presidente Ernesto Caffo: "Affrontare la sfida di costruire un ambiente digitale più sicuro e inclusivo richiede un impegno globale. É fondamentale investire in infrastrutture sostenibili, rafforzare la governance delle piattaforme digitali per proteggere i diritti dei minori e promuovere una cooperazione internazionale che riduca le disuguaglianze. Ma anche definire i confini normativi e mettere al centro delle leggi le nuove generazioni affinché possano essere realmente tutelate anche in rete, cosa che oggi purtroppo non avviene".

Ecco perché, Telefono Azzurro, ha lanciato, in occasione del Safer Internet Day 2025, il Manifesto per un ambiente digitale sicuro, inclusivo e rispettoso dei diritti dei bambini, che racchiude principi e azioni da condividere con le istituzioni e si propone di proteggere e responsabilizzare i giovani online perché possano avvalersi delle opportunità di apprendimento, socializzazione e partecipazione che offre l’universo digitale evitandone i rischi. Otto i punti in cui si articola: garantire un ambiente digitale sicuro e inclusivo; promuovere un approccio basato sui diritti dei bambini; responsabilizzare le piattaforme digitali e le aziende tecnologiche; rafforzare la prevenzione e la protezione dall’abuso online; educare e responsabilizzare i bambini e gli adulti; adottare e applicare normative efficaci; monitorare e valutare le politiche digitali per l’infanzia; adottare un approccio innovativo per la sicurezza online.

Per concretizzarli però, serve un’alleanza tra le comunità educanti, stimolandone il dialogo. "Con il confronto e la collaborazione possiamo costruire un futuro migliore per i nostri figli. Per questo abbiamo ritenuto importante lanciare il Manifesto per una rete sicura, affinché aziende, istituzioni, educatori e famiglie possano impegnarsi in un cammino comune di costruzione di un ecosistema digitale più sicuro e inclusivo. Solo attraverso un impegno condiviso potremo garantire ai giovani le competenze necessarie per affrontare con consapevolezza il mondo digitale di oggi e di domani", dichiara, il professor Caffo.

Un altro aspetto dell’online da affrontare è la necessità di garantire un equilibrio tra autodeterminazione del minore e protezione della sua personalità, fissando una soglia anagrafica a 14 anni. "La regolamentazione del controllo dell’età – sottolinea Pasquale Stanzione, Presidente del Garante per la protezione dei dati – non deve ridursi a una schedatura dell’utente, ma assicurare un accesso controllato in base all’età, evitando il rischio di solitudine. L’AI deve essere a misura di minore, fondata su una pedagogia digitale e una formazione adeguata". Inoltre, spiega Giacomo Lasorella, Presidente dell’Autorità Garante delle Comunicazioni. "Sebbene in merito ai meccanismi di verifica dell’età e di Parental control esistano norme europee che regolano sistemi di sorveglianza abbastanza efficaci, rimane necessaria la collaborazione delle famiglie per ottenere un miglioramento qualitativo di tali meccanismi".