Mercoledì 24 Aprile 2024

Giornate Fai autunno 2019, dalla Lombardia alla Puglia. Ecco i gioielli da non perdere

Appuntamento sabato 12 e domenica 13 ottobre per scoprire i tesori nascosti d'Italia: cosa vedere

Santuario della Beata Vergine della Suasia a Civitella

Santuario della Beata Vergine della Suasia a Civitella

Roma, 11 ottobre 2019 - Anche quest’anno si rinnova uno degli appuntamenti più attesi da chi ama il Belpaese e le sue meraviglie: quello con le Giornate Fai d’Autunno, in programma sabato 12 e domenica 13 ottobre, che offrono la possibilità di vedere luoghi 'indediti', solitamente non aperti al pubblico. Sulla pagina web del Fondo Ambiente Italiano è possibile consultare l'elenco dei 700 siti distribuiti in tutta Italia, gli orari, gli eventuali contributi da versare e ogni altra informazione utile a programmarsi le visite, che spesso sono a cura di giovani apprendisti ciceroni. Ecco una selezione dei tesori nascosti più belli. 

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Cosa vedere a Milano e in Lombardia

Iniziamo dalla Lombardia, da Milano, dove è visitabile la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli: l'edificio che la ospita è nel cuore pulsante della Milano contemporanea e l’obiettivo della Fondazione è quello di creare un grande centro culturale urbano attraverso un continuo ampliamento della propria attività, con il suo archivio e la sua biblioteca specializzata.

Restando in Lombardia, a Monza la Cappella Reale è un esempio dell’eccellenza dello stile neoclassico degli edifici progettati da Piermarini. Il soffitto rinforzato da quattro costoloni che convergono in un oculo centrale testimonia gli studi del progettista sulla stabilità delle coperture a cupola. L’interno della chiesa è ricco di stucchi, fregi e rosoni attribuiti a Giocondo Albertolli. Colonne e lesene corinzie scandiscono gli altari e le nicchie. Sopra l’altare maggiore è collocata una pala raffigurante la Vergine Immacolata attribuita a Stefano Maria Legnani. Le nicchie sono occupate da statue di Santi. Come in molte altre cappelle appartenenti a famiglie nobiliari, anche nella cappella della Villa Reale è presente un organo, sebbene invisibile.

Villa Chiericati a Vicenza 

Spostiamoci a Vicenza, a Villa Chiericati Ghislanzoni del Barco Curti, situata in periferia della città in località Bertesina ed eretta nel 1764 su disegno di ignoto architetto, forse del bassanese Antonio Gaidon. Sarà possibile visitare il parco secolare di oltre 30mila metri quatrati, la serra e tre stanze del piano terra. È dimora privata della famiglia Curti da oltre due secoli ed è stata teatro di rilevanti eventi storici che saranno raccontati dai giovani volontari Fai.

In Piemonte, a Novi Ligure (Alessandria) c'è il Teatro Romualdo Marenco, intitolato al Re Carlo Alberto, costruito nella centrale via Girardengo da una società costituita da 37 cittadini e inaugurato nel 1839. Nella prima metà del '900, l’edificio fu dedicato a Romualdo Marenco, grande compositore e direttore d’orchestra novese.Concepito a decoro della città come costruzione autonoma sul modello ottocentesco del Teatro all’italiana, fu progettato dall’architetto Giuseppe Becchi con l’approvazione del collega Luigi Canonica, massimo esperto di architettura teatrale dell’epoca e già consulente nel progetto del Teatro Carlo Felice di Genova. La sala storica “a ferro di cavallo”, rimasta ad oggi inalterata, fu realizzata con tre ordini di palchi sovrapposti ed il loggione superiore e con l’arco di boccascena, sul quarto lato, a divisione della sala dal palcoscenico. Rimasto chiuso per decenni, il teatro si presenta oggi rinnovato dopo i recenti restauri.

Bologna ed Emilia Romagna

Ed eccoci in Emilia Romagna. Tra i tanti luoghi da vedere a Bologna, la Quadreria di palazzo Rossi Poggi Marsili. Varcato l'austero portone entriamo in un nobile cortile quattrocentesco impreziosito da colonne con capitelli in arenaria grigia. Qui si affaccia l'antica dimora del conte Francesco, donata alla sua morte, nel 1715, all'Opera Pia dei Poveri Vergognosi, istituzione caritatevole bolognese. Il palazzo ospita la Quadreria, magnifica collezione inaugurata nel 2016, che raccoglie una selezione di 50 dipinti antichi dal Cinquecento al Settecento, appartenenti al vasto patrimonio delle Opere Pie. La collezione cresciuta in maniera casuale a seconda della benevolenza dei nobili donatori raccoglie opere anche di Guercino, Giuseppe Maria Crespi, Ludovico Carracci, Prospero e Lavinia Fontana. Con l'eredità di nobili famiglie ASP raccoglie anche i loro archivi dove si conservano numerosi cabrei, variopinte cartine che rappresentano i terreni posseduti, dai più semplici ai più elaborati. 

Cosa vedere a Bologna

Da vedere anche l’archivio storico della Provincia di Cristo Re, che fa parte di un complesso conventuale di recente formazione, ma con una notevole rilevanza storica. La chiesa, dedicata a Sant'Antonio da Padova, viene realizzata fra il 1898 e il 1904 in stile neoromanico, su progetto dell'ingegnere modenese Carlo Barbieri. L'archivio presenta un patrimonio documentario che va dal XIV al XX secolo con documentazione proveniente dall'intero territorio regionale emiliano romagnolo da Piacenza all'Adriatico e con testimonianze russe, albanesi e giapponesi.

Forlì Rimini

Modena Reggio Emilia

I tesori delle Marche 

Spostandoci nelle Marche, a Fabriano (Ancona), la scoperta del Museo Tessile della "Congrega" parte dalla visita del piccolo museo di via Cialdini per concludersi con la visita all'atelier 'La Congrega', dove si realizzano manufatti tessili d'arredo: tende, tovaglie, arazzi, cuscini e copriletti, in tessuti naturali quali lino, cotone e canapa. Uno degli aspetti che caratterizza questo laboratorio artigianale è il gusto per la ricerca di vecchi materiali tessili: ricami, merletti e tessiture che vengono reimpiegati come particolari preziosi, inseriti e armonizzati con i tessuti di sfondo per creare opere dal sapore unico. Il museo e il laboratorio "La Congrega" rappresentano un unicum nel campo della cultura tessile e dell'artigianato di eccellenza di Ancona.

 Cosa vedere ad Ancona

Cosa vedere ad Ascoli 

Fermo 

In Toscana

La Toscana è uno scrigno di meraviglie. Ad Arezzo, il palazzo Cristofanello Laparelli è un edificio cinque-seicentesco che nasce dall’accorpamento di case medievali le cui tracce si possono ritrovare nelle attuali corti interne. Costruzione verticale in tre piani più il piano terra e il seminterrato corrispondevano al primo piano la zona giorno, al secondo la zona notte padronale e al terzo la zona del personale di servizio, mentre nel seminterrato erano collocati cantine, dispense e granai. Un fregio non più leggibile della famiglia Laparelli è sul fianco del palazzo, mentre nel fronte si trova parte di uno stemma in cui è raffigurato un giglio tenuto da una mano. All’interno della corte è presente uno stemma con tre mezzelune in fascia diagonale rivolte in alto. L’originario apparato decorativo interno è stato recentemente restaurato e presenta scene campestri con putti, medaglioni e festoni, decorazioni a marmorino e riquadri con antiche figure, tutti elementi riscontrabili anche in altre dimore signorili cortonesi.

Ad Assisi sulla strada di San Francesco

In Umbria, ad Assisi, il percorso nel Bosco di San Francesco non è una semplice passeggiata fra i boschi o un’escursione naturalistica, è molto di più. Si tratta di un vero e proprio cammino interiore alla scoperta di quel messaggio di perfetta armonia tra Uomo e Creato che San Francesco insegnò al mondo.

L'Avvocatura di Roma 

In Lazio, a Roma, da vedere l’Avvocatura dello Stato e Biblioteca Angelica. Il complesso di Sant’Agostino in Campo Marzio racchiude in sé tre realtà profondamente diverse e tutte di grande spessore: l’Avvocatura Generale dello Stato, l’organo statale istituzionalmente preposto alla tutela legale delle pubbliche amministrazioni, la cui sede racchiude opere d’arte di assoluto valore; l’Angelica, la prima biblioteca pubblica in Italia dal ricchissimo patrimonio comprendente manoscritti latini, greci e orientali, incunaboli, cinquecentine, rarissime incisioni e carte geografiche; e il convento dell’Ordine agostiniano. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno sarà possibile visitare gli ambienti dell’Avvocatura, per poi passare internamente nella Biblioteca. 

A Foggia la Collezione Sansone

In Puglia, a Foggia, la Collezione Sansone, esposta in gran parte nell'omonima Farmacia di Mattinata, è situata nella via principale del paese e conserva reperti di carattere storico, archeologico ed etnoantropologico. "Mi sento archeologo per passione, farmacista per necessità": queste le parole del collezionista. Un insolito connubio tra medicinali e preziosi ritrovamenti archeologici; oltre 4000 pezzi che il compianto dottor Matteo Sansone, appassionato collezionista, ha raccolto incentivando la ricerca archeologica e divulgandone il valore. Vi sono custoditi buona parte dei reperti provenienti dalla necropoli di Monte Saraceno, ma ci sono anche stele daunie, vasi dauni e apuli e utensili litici. La parte antropologica ed etnologica è ricca di migliaia di oggetti provenienti dalla vicina Monte Sant'Angelo e da Mattinata. Nelle masserie e nei casolari sono stati recuperati oggetti e testimonianze della cultura contadina. Inoltre non mancano la statuaria di San Michele e i tipici gioielli popolari. 

Salerno, c'è il Santuario di Santa Venera

In Campania, a Salerno, il Santuario di Santa Venera è un luogo di culto che sorge a ridosso della riva sinistra del Capodifiume. La sua nascita data dalle origini della città, come testimoniano ceramiche e oggetti votivi degli inizi del VI secolo a.C. Consacrato ad Afrodite, riceve un assetto monumentale solo a partire dagli ultimi decenni del VI secolo a.C., quando vi viene costruito un edificio rettangolare, forse destinato a cerimonie che prevedevano pasti rituali e l’uso del vino. La sua lunga vita fino all’epoca romana è testimoniata da altre strutture che si aggiungono e in parte modificano l’assetto del santuario. Alla fine dell’età romano-repubblicana risalgono iscrizioni e sculture che provano l’attività svolta in favore del santuario da nobildonne dell’aristocrazia di Paestum.

In Sicilia il Real Collegio Capizzi di Bronte 

Infine raggiungiamo Bronte, in Sicilia, dove aprono biblioteca, corridoio nobile e Chiesa del Real Collegio Capizzi, e Pinacoteca Nunzio Sciavarello. Il Real Collegio Capizzi, costruito tra 1774 e 1778, nacque per iniziativa di Eustachio Ignazio Capizzi, sacerdote che intendeva fornire a Bronte un centro in cui convogliare le spinte dei tanti movimenti culturali vivi in Sicilia, ma che ancora non avevano in città la possibilità di svilupparsi per via della mancanza di scuole e di enti appositi. I visitatori potranno visitare la ricca biblioteca del collegio, l’ala nobile e la chiesa annessa, guidati dagli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Superiore ‘Ven. Ignazio Capizzi’, la cui sede si trova proprio all’interno dell’edificio storico.

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