Domenica 15 Giugno 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Giornata mondiale delle api, perché sono così importanti per la vita sulla Terra

Senza questi insetti non esisterebbe la maggior parte dei frutti e delle verdure che portiamo sulle nostre tavole. Il loro ruolo è fondamentale per la biodiversità, l’agricoltura e l’equilibrio degli ecosistemi, ma oggi sono a rischio per pesticidi e cambiamenti climatici

Perché le api sono importanti per l'essere umano

Perché le api sono importanti per l'essere umano

Roma, 20 maggio 2025 – Le api sono tra gli insetti più antichi della Terra: sono comparse sul pianeta circa 100 milioni di anni fa. Nonostante le loro dimensioni ridotte, il loro impatto sugli equilibri naturali e sull’economia globale è straordinario. Senza le api non esisterebbe la maggior parte dei frutti e delle verdure che portiamo sulle nostre tavole. La Giornata mondiale delle api, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2017, ogni anno il 20 maggio, intende sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori e sui rischi che minacciano la loro sopravvivenza.

Una ricorrenza che ricorda l’urgenza di proteggere questi piccoli insetti da pesticidi, cambiamenti climatici e perdita di habitat.

Il ruolo delle api nell’impollinazione

Secondo la FAO, oltre il 75% delle colture alimentari mondiali dipende almeno in parte dall’impollinazione. Le api, insieme ad altri insetti impollinatori, sono responsabili della fecondazione di fiori e piante, consentendo la produzione di frutti e semi.

Senza il loro intervento, molte varietà alimentari — tra cui mele, mandorle, caffè, zucchine, fragole e pomodori — diminuirebbero drasticamente o sparirebbero. Il lavoro delle api non si limita alle colture: gran parte della flora selvatica si riproduce grazie agli impollinatori, per questo le api risultano fondamentali anche per la biodiversità degli ecosistemi naturali.

Api e sicurezza alimentare

La sopravvivenza delle api è strettamente legata alla nostra. Il loro contributo al sistema alimentare globale è quantificabile anche economicamente. La Commissione Europea stima che il valore dell’impollinazione naturale superi i 15 miliardi di euro l’anno nel solo continente europeo. Il rischio legato al declino delle api è oggetto di studio da parte della piattaforma intergovernativa IPBES, che nel suo Assessment Report on Pollinators, Pollination and Food Production ha evidenziato come la scomparsa degli impollinatori possa compromettere la disponibilità di alimenti nutrienti, ridurre la varietà delle diete e aumentare i costi per la produzione agricola.

Gli scienziati avvertono che senza impollinazione naturale, molte coltivazioni diventerebbero economicamente insostenibili o necessiterebbero di tecniche artificiali, meno efficaci e molto costose.

Minacce e declino delle popolazioni

Negli ultimi anni, le api stanno scomparendo a ritmi allarmanti. Lo stesso rapporto IPBES sottolinea come il numero di specie di impollinatori sia in calo in tutte le regioni del mondo, a causa di fattori come l’uso eccessivo di pesticidi, la monocultura, la perdita di habitat, i cambiamenti climatici e la diffusione di parassiti come la Varroa destructor.

L’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha condotto studi approfonditi sugli effetti negativi di alcuni pesticidi neonicotinoidi, arrivando nel 2018 alla conclusione che sostanze come imidacloprid e clothianidin comportano rischi elevati per le api mellifere.

A preoccupare è anche lo sfasamento dei cicli naturali: le fioriture anticipate o ritardate rispetto al normale calendario stagionale riducono la disponibilità di nutrimento, mettendo a rischio la sopravvivenza degli impollinatori.

Curiosità dal mondo delle api

Oltre alla loro funzione ecologica, le api affascinano per le straordinarie capacità. Una colonia può contare fino a 50.000 individui, organizzati secondo ruoli precisi: l’ape regina, le operaie e i fuchi. Le api comunicano attraverso una “danza” che indica direzione e distanza del cibo, un comportamento descritto già negli anni ’40 da Karl von Frisch, premio Nobel per la medicina nel 1973.

Il miele, prodotto dalle api mellifere, è una sostanza biologicamente stabile: sono stati rinvenuti vasetti di miele perfettamente conservati in tombe egizie di oltre tremila anni fa. Thomas D. Seeley, professore a Cornell e autore del libro “The Lives of Bees”, ha descritto le api come forme evolute di intelligenza capaci di prendere decisioni collettive e adattarsi a condizioni ambientali complesse.

Strategie per proteggerle

Per invertire la tendenza alla scomparsa, occorrono politiche e pratiche agricole più sostenibili. La strategia dell’Unione Europea per gli impollinatori, pubblicata nel 2018, promuove interventi a favore della diversificazione agricola, della riduzione dei pesticidi e della conservazione degli habitat naturali.

Anche il singolo cittadino può contribuire: possiamo fare la differenza scegliendo miele locale prodotto in modo etico, coltivando piante mellifere su balconi e giardini ed evitando pesticidi quando si tratta di fare l’orto e il giardinaggio, oltre a sostenere progetti di educazione ambientale. In Italia, la Federazione Apicoltori Italiani (FAI) promuove iniziative di monitoraggio e formazione per tutelare le api e valorizzare il lavoro degli apicoltori.

Celebrare la Giornata mondiale delle api significa portare consapevolezza nei nostri gesti quotidiani ricordando il valore profondo di un equilibrio fragile ma fondamentale. Difendere le api significa proteggere il nostro futuro, quello della biodiversità e della sicurezza alimentare. In un’epoca segnata dall’emergenza ambientale, questi piccoli insetti ci insegnano quanto ogni gesto, anche il più piccolo, possa essere essenziale per il benessere collettivo.