Venerdì 17 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Giornata internazionale della montagna: storia e significato

L’11 dicembre si celebra questa ricorrenza per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo status delle nostre montagne, sempre più vittime di inquinamento umano e del relativo scioglimento dei ghiacci perenni

L'11 dicembre si celebra la Giornata internazionale della montagna (iStock Photo)

L'11 dicembre si celebra la Giornata internazionale della montagna (iStock Photo)

Chiunque sia mai entrato in contatto con un amico o un conoscente appassionato di montagna sa perfettamente quanto le vette innevate e i panorami mozzafiato abbiano su alcuni individui un ascendente quasi magico. Gli amanti delle passeggiate in mezzo alla natura o delle sciate lungo ripidi pendii, tuttavia, però, stanno affrontando negli ultimi anni delle inquietudini di non poco conto. Il tanto chiacchierato fenomeno dell’overtourism post pandemia sta infatti mettendo in serio pericolo molte delle nostre vette e i loro ecosistemi: da qui emerge la necessità di ricordare, ancora oggi, una Giornata Internazionale della Montagna che ricorre ogni anno l’11 dicembre.

La storia della Giornata Internazionale della montagna

Tutto nasce, invero, in tempi non sospetti: l’evento si è celebrato per la prima volta in assoluto nel 2003 per volere dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati alle aree montuose e di sottolineare l'importanza delle montagne per la sostenibilità globale. L’11 dicembre, data scelta per questa ricorrenza, coincide con l’adozione del Protocollo di Kyoto nel 1997, avvenuta durante la COP 3, la Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Il tema dell’edizione 2024

Per quest’anno l’ONU ha selezionato “Soluzioni montane per un futuro sostenibile – innovazione, adattamento e giovani” come motto, puntando così a un approccio triplice che, si spera, potrà rivelarsi utile per affrontare alcune delle criticità in atto in modo efficace.

Sfruttare in modo sapiente le nuove tecnologie, con un approccio moderno e creativo, è essenziale per gestire le problematiche complesse legate alle montagne: tra le risorse a nostra disposizione troviamo, proprio in quest’ottica, anche la cosiddetta l'agricoltura climatico-intelligente. Ma c’è di più.

Nel contesto delle pressioni dovute ai cambiamenti climatici sulle montagne, l'adattamento diventa imperativo per costruire resilienza e ridurre la vulnerabilità degli habitat. Le strategie di adattamento includono soluzioni come gli approcci basati sugli ecosistemi per la riduzione dei rischi da disastri climatici.

Infine, la partecipazione attiva dei giovani è fondamentale per garantire la sostenibilità a lungo termine delle soluzioni montane. Il GIM 2024 promuove dunque un lavoro dignitoso e un'occupazione di qualità per i giovani, la formazione accessibile e opportunità imprenditoriali che contribuiscono all'uso sostenibile delle risorse montane.

Dati che parlano chiaro

Le informazioni a nostra disposizione sviluppate dagli esperti di settore dipingono un quadro a dir poco angosciante, che non possiamo davvero più permetterci di sottovalutare. Nascondere la polvere sotto al tappeto, in questo caso, non solo non è utile ma sarebbe anche controproducente.

Le montagne ospitano a oggi il 15% della popolazione mondiale e circa la metà dei punti caldi di biodiversità del mondo. Forniscono inoltre acqua dolce per la vita quotidiana a metà dell'umanità, aiutano a sostenere l'agricoltura, e garantiscono energia pulita e medicine.

Questi ecosistemi, già di per sé molto delicati, sono stati messi a rischio dalle attività antropiche, cioè quelle dell’uomo: basti pensare, a proposito, che attualmente oltre 311 milioni di persone rurali montane nei Paesi in via di sviluppo vivono in aree esposte a una progressiva degradazione del suolo, e ben 178 milioni di questi sono considerati vulnerabili alla insicurezza alimentare.