Giornata della memoria 2022: le frasi di chi ha vissuto la Shoah. Per ricordare, sempre

Ecco alcuni spunti per ragionare su quanto accaduto nel passato e sui rischi che fatti simili si ripetano

L'annuale Giornata della memoria, che quest'anno cade giovedì 27 gennaio, non dovrebbe essere solamente il ricordo di un fatto del passato, cioè l'Olocausto: dovrebbe anche fornire l'occasione per ragionare sulla natura umana, sui suoi lati oscuri e sui rischi che corriamo quando pretendiamo che certe cose siano irripetibili. Per dare il nostro piccolo contributo, abbiamo raccolto alcune frasi significative.

Giornata della Memoria: cos'è e il significato della Shoah

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare. (Martin Niemoller - Teologo e pastore protestante) La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi. (Mario Rigoni Stern - Scrittore) Ricordare è un dovere: essi non vogliono dimenticare, e soprattutto non vogliono che il mondo dimentichi, perché hanno capito che la loro esperienza non è stata priva di senso, e che i Lager non sono stati un incidente, un imprevisto della Storia. (Primo Levi - Scrittore e superstite dell'Olocausto) L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza. (Liliana Segre - Senatrice e superstite dell'Olocausto) A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio. (Anna Frank - Scrittrice) È successo in Germania; ma le stesse cellule malate si trovano nel corpo di ogni nazione, pronte a entrare in attività. (Charlie Chaplin - Regista e attore) Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, non aveva nulla né di demoniaco né e né di mostruoso. (Hannah Arendt - Politologa e storica) Pochi anni ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell'umanità. (Albert Einstein - Scienziato) Si può legittimamente sostenere che l'Olocausto sia stato uno spartiacque della storia dell'umanità, la campana a morto dell'Illuminismo, la prova che la Civiltà occidentale non funziona. È come nei vecchi cartoni animati dei Looney Tunes, dove il protagonista supera di corsa l'orlo del burrone e continua a correre a mezz'aria. Ci vuole un po' perché si accorga che non c'è più terreno su cui continuare a correre. Alla fine se ne rende conto e precipita al suolo con uno schianto. Allo stesso modo, la civiltà Occidentale è finita ad Auschwitz e noi non ce ne siamo resi conto. (Art Spiegelman - Scrittore) Devo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. [...] C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo. (Primo Levi - Scrittore e superstite dell'Olocausto) Non mandate i figli in gita ai campi di sterminio. Lì si va in pellegrinaggio. Sono posti da visitare con gli occhi bassi, meglio in inverno con vestiti leggeri, senza mangiare il giorno prima, avendo fame per qualche ora. (Liliana Segre - Senatrice e superstite dell'Olocausto) La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. (Articolo 1 della legge 20 luglio 2000 n. 211)