Martedì 23 Aprile 2024

Giorgio Gaber, dai Rocky Boys a Destra-Sinistra. Oggi il doodle di Google per gli 83 anni

La musica, il teatro e la malattia: il motore di ricerca ricorda il Signor G nel giorno del suo compleanno

Milano, 24 gennaio 2022 -  Un doodle per il Signor G. Google Italia omaggia oggi Giorgio Gaber, il cantautore milanese che oggi avrebbe compiuto 83 anni. Nato il 25 gennaio 1939, Gaber è stato un'icona della musica italiana del dopoguerra e non solo. Chitarrista, cabarettista, e ancora attore e regista teatrale: ci ha lasciato una produzione artistica ricchissima.

Jazz e rock (con Celentano-Jannacci)

La sua 'culla', musicalmente parlando, è il jazz: esordisce col suo vero cognome, Gaberscik, nella jazz band Ghigo e gli arrabbiati, all'Hot Club di Milano. Poi è uno dei Rocky Boys, la formazione di Celentano con Jannacci al piano. Sempre negli anni 50 l'incontro con Luigi Tenco, che si era trasferito a Milano da Genova: con lui dà vita ai Rocky Mountains Old Times Stompers: al pianoforte c'è ancora Jannacci, Paolo Tomelleri al sax, Gian Franco Reverberi alla seconda chitarra. 

Il successo e il matrimonio 

Il successo del grande pubblico arriva negli anni '60 con canzoni come La ballata del Cerutti, Trani a gogò, Goganga e Porta Romana: Gaber è spesso in tv. Nel 1961 il primo festival di Sanremo: ne seguiranno altri tre in una manciata di anni. Nel mezzo c'è il matrimonio con Ombretta Colli (1965), cantante, attrice e poi politica italiana: il frutto dell'amore è la figlia Dalia. 

Alla fine degli anni Sessanta, Gaber è uno dei personaggi televisivi più popolari: canta, gira caroselli, idea programmi tv e li conduce. Il tutto senza trascurare i live nei locali di milano con i Rocky Mountains. 

Io se fossi Dio: l'omicidio Moro

Di questo periodo sono gli altri successi Torpedo blu, Com'è bella la città, Barbera e champagne. Negli anni '80 il sodalizio con Francesco Guccini e Franco Battiato, che lui stesso contribuì a lanciare: tutti e tre insieme - è il 1981 - danno vita a un concerto-raccolta fondi per il giornale Lotta Continua. Il rifiuto della politica dei partiti era già tutta in 'Io se fossi Dio', canzone dirompente della durata di 14 minuti, scritta dopo l'omicidio Moro, che consacra il Signor G come pensatore libero. 

Dopo una parentesi di cinema, ritorna al teatro con una doppia stagione di 'Io se fossi Gaber' cui segue la pubblicazione dell'omonimo album. Parla di massificazione, "di quelli che hanno ceduto alla logica del mercato" e della "caduta di resistenza anche da parte degli ultimi che facevano il tifo per il gusto". Con  Parlami d'amore Mariù, è in scena il rapporto di coppia. 

Gli ultimi anni 80 sono gli anni de Il Grigiolungo monologo introspettivo pubblicato anche su disco: la storia di un uomo che si ritrae a vita privata, travolto dal ricordo della sua vita e dall'ansia di autoanalisi. Autoanalisi che diventerà il filo conduttore dell'ultimo periodo artistico. Sono anche gli anni della malattia che si affaccia. 

Negli anni Novanta la società torna al centro delle canzoni di Gaber, come Destra-Sinistra. Gaber non molla il teatro: nonostante i problemi di salute che lo costringono a un ricovero, debutta a Lucca con  Un'idiozia conquistata a fatica. 

Il cancro e la morte

Il cancro ai polmoni gli consente ancora di lavorare a nuovi dischi. Nel 2001 esce La mia generazione ha perso mentre Io non mi sento italiano, viene pubblicato postumo:

Se ne va il 1° gennaio 2003, nella casa di Montemagno di Camaiore, in Versilia, sua terra d'elezione: non aveva ancora 63 anni. 

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