Mercoledì 24 Aprile 2024

I giochi horror in realtà virtuale diventano più realistici grazie agli odori

Aggiungere stimoli olfattivi a un gioco come 'Resident Evil 7: Biohazard' aumenta il realismo e la sensazione di "essere dentro" il mondo virtuale

Un'immagine di 'Resident Evil 7: Biohazard', survival horror in VR (foto Capcom)

Un'immagine di 'Resident Evil 7: Biohazard', survival horror in VR (foto Capcom)

C'è un modo per rendere ancora più spaventoso un videogioco horror: aggiungerci gli odori nei punti giusti, ad esempio il profumino della carne in putrefazione. Lo hanno dimostrato dei ricercatori australiani arricchendo di aromi 'Resident Evil 7: Biohazard', un titolo del 2017 giocabile in realtà virtuale su PlayStation 4, allo scopo di capire se gli stimoli olfattivi possano aumentare il realismo di un ambiente virtuale e la sensazione di "esserci dentro". Nel corso dell'esperimento, condotto dalla University of Technology Sydney e dall'istituto CSIRO, ventidue partecipanti dotati di visore VR hanno affrontato una sezione di 'Resident Evil 7' due volte: una senza e l'altra con il "contorno" di odori, somministrati con precisione da uno strumento apposito (l'olfattometro) attraverso un tubicino fissato sotto le narici. Le sessioni si concentravano esclusivamente sull'esplorazione di tre ambienti, una foresta, una casa abbandonata e la sua cantina, lasciando fuori le componenti più ansiogene dei giochi horror come i combattimenti e gli incontri con creature mostruose. In alcuni momenti specifici ai giocatori venivano inviati odori coerenti con la situazione, ad esempio quando incontravano acqua torbida, fumo, cibo marcio e una testa in decomposizione. Al termine della partita i partecipanti rispondevano a un questionario sull'esperienza vissuta nello scenario intenso e "puzzolente" di 'Resident Evil 7'. Rispetto alle sessioni neutre, l'aggiunta di odori aumentava in modo significativo sia il realismo della scena virtuale sia il senso di presenza, ossia la sensazione soggettiva di trovarsi davvero dentro il mondo virtuale. "L'integrazione di odori negli ambienti VR offre l'opportunità di creare un'esperienza più immersiva, in modo da aumentare il senso di presenza di una persona all'interno di quell'ambiente", concludono i ricercatori; "Al di là dei videogiochi, i risultati hanno applicazioni più ampie per gli ambienti virtuali di addestramento e le terapie di esposizione in realtà virtuale". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLOS ONE.

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