Martedì 23 Aprile 2024

Giallini & Panariello, la strana coppia in tv "Show leggero e doloroso: come la vita"

di Beatrice Bertuccioli

Una coppia inedita, che non ti aspetti ma pronta a sorprendere e divertire. Giorgio Panariello e Marco Giallini debuttano questa sera alle 21.20 su Raitre con Lui è peggio di me, un ‘sit show’, come è stato definito dai due protagonisti, tra la sit-com e lo show televisivo, che prende a prestito il titolo del film del 1985 con Celentano e Renato Pozzetto. Quattro appuntamenti in cui si alternano brevi monologhi, interviste, musica e ospiti, da Paola Turci a Venditti, a Leonardo Pieraccioni.

Due percorsi artistici, i vostri, molto diversi. Quali lavori dell’altro avete amato di più?

Panariello: "Stimo molto Marco, l’ho visto in tanti film, e sono colpito dalla sua capacità, rara, di passare da un ruolo drammatico a uno comico, con una recitazione che sa essere intensa o leggera, con uguale efficacia".

Giallini: "Giorgio tende a sminuirsi e la cosa mi fa un po’ sorridere. Perché, come lo vogliamo chiamare? One-man-show? Comico? Che non è assolutamente riduttivo. L’ho visto fare anche personaggi più seri, dove un vero attore si vede. Giorgio è un grande attore di questo Paese: lo vedo, mi diverto e rido come mi accade con pochi".

Come nasce questo show?

Panariello: "Avevo voglia di fare un piccolo show, una sorta di ‘late show’ un po’ anticipato. Quando ho saputo che Marco voleva fare qualcosa per lui di nuovo, ci siamo incontrati a una cena. Ma poi galeotte furono alcune dirette Instagram, in cui ci siamo molto divertiti e dove ho appreso delle cose di Marco che non conoscevo, e lui ha saputo delle cose di me, scoprendo delle vite per certi versi affini, non facili per nessuno dei due, come l’avere perso entrambi un fratello. Ci è venuta voglia di fare qualcosa insieme".

In cosa consisterà Lui è peggio di me?

Giallini: "Staremo in due spazi vicini ma separati. Giorgio in una sorta di studio alla ‘late show’ americano, quelli con vista su New York o Chicago, lui forse su Civitavecchia, io in un ambiente dove si farà musica, con tanti dischi, una certa confusione, angolo cucina, insomma uno spazio non troppo diverso da casa mia".

Panariello: "Saremo come due vicini di casa, con personalità diverse, che devono convivere, che si incontrano sul pianerottolo e che alla fine risultano complementari. Ci saranno anche dei brevi monologhi in cui cercheremo di stare il più possibile lontani dalla realtà, per staccare la spina e far dimenticare quello che succede. Prenderemo spunto anche da vicende personali, raccontando un po’ quello che siamo stati e quello che siamo, alcuni fatti più lievi e divertenti, altri anche dolorosi, com’è la vita".

Una coppia, la vostra, destinata a durare o finirà qui?

Panariello: "Sarei felice di lavorare ancora con Marco, anche ad altri progetti, anche fuori dalla televisione. Anche perché tra noi non c’è competizione".

Giallini: "Penso che durerà, perché nella vita non ci frequentiamo mai. Lui mi vede come un ragazzaccio, ma allo stesso tempo mi stima, sa che ho altre frecce, un paio, al mio arco. E questo suo carattere, più ermetico di quello che credessi, mi affascina e attrae ancora di più".

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