George Floyd, anche Hollywood si schiera

Ormai sono numerosissime le prese di posizione contro il razzismo e le discriminazioni: abbiamo raccolto alcune delle voci più importanti, da George Clooney agli studios

George Clooney

George Clooney

La morte di George Floyd sta infiammando gli Stati Uniti e gran parte del mondo del cinema sta prendendo posizione in favore dei manifestanti e contro il razzismo dilagante che colpisce gli afroamericani. Mentre le notizie si succedono di ora in ora, abbiamo raccolto alcuni dei momenti più significativi legati agli esponenti dell'industria hollywoodiana: ci sono fra gli altri George Clooney, Arnold Schwarzenegger, Jane Fonda, Emily Ratajkowski, Ryan Reynolds, Blake Lively e J.J. Abrams, ma anche gran parte degli studios.

La lettera di Arnold Schwarzenegger

Il 31 maggio, sulle pagine dell'Atlantic, l'attore e 38° governatore della California ha scritto una lettera intitolata 'L'America che amo deve fare meglio". Ricorda la propria esperienza di immigrato negli Stati Uniti, il sogno che perseguiva al di là dell'oceano e a un certo punto commenta: "I giorni appena trascorsi ci hanno ricordato in maniera brutale che l'America non è perfetta. Credo ancora che sia la nazione più grande del mondo, ma possiamo dire di esserlo davvero solo nel momento in cui ci mettiamo davanti a uno specchio per guardare in faccia i nostri demoni, per scacciarli e cercare di migliorare giorno dopo giorno. Le persone che stanno protestando nelle strade non odiano l'America. Ci stanno chiedendo un'America migliore. E ce lo stanno chiedendo per conto dei nostri americani che non hanno più una voce: Ahmaud Arbery, Breonna Taylor, George Floyd e molti altri."

Gli studios si schierano

L'1 di giugno moltissime case di produzione statunitensi hanno postato sui propri profili social dei messaggi in sostegno dei colleghi afroamericani e hanno stigmatizzato il razzismo che colpisce loro e tutti gli altri neri d'America. Abbiamo così visto i post di Marvel Studios, Lucasfilm, Disney Studios, Netflix, Amazon Studios, Universal Pictures, HBO Max e A24. Il tenore dei messaggi è perfettamente esemplificato da quello di Warner Brothers, che cita una frase dell'attivista, docente universitario e avvocato Bryan Stevenson: "Qualcuno deve alzarsi quando altri stanno seduti. Qualcuno deve parlare quando altri sono in silenzio". E poi ha aggiunto: "Noi ci schieriamo accanto ai nostri colleghi, creativi, narratori e fan di colore e a tutti coloro che sono colpiti da questa violenza insensata. Tutte le vostre voci contano, il vostro messaggio conta. #blacklivesmatter".

L'editoriale di George Clooney

Ospitato sul magazine Daily Beast, George Clooney ha scritto un lungo editoriale. A un certo punto leggiamo: "Questa è la nostra pandemia. Ci ha infettato tutti, e in 400 anni ancora non abbiamo trovato un vaccino. A dire il vero sembra che abbiamo semplicemente smesso di cercarne uno mentre proviamo ad arginare i danni curando le ferite singolarmente, come se fosse un fatto individuale e non su larga scala. E non abbiamo fatto un bel lavoro nemmeno in questo caso. Quindi, questa settimana, mentre ci domandiamo cosa occorra per risolvere questo insormontabile problema, ricordiamoci che lo abbiamo creato noi e solo noi possiamo risolverlo".

Le azioni concrete delle star

Alcuni volti noti sono scesi per le strade a manifestare, per esempio Jane Fonda, Ireland Baldwin, Emily Ratajkowski e Paris Jackson. Altri hanno effettuato donazioni in denaro a organizzazioni che si battono contro la discriminazione razziale, come NAACP (National Association for the Advancement of Colored People), Equal Justice Initiative, Black Futures Lab, Know Your Rights Camp, Black Lives Matter L.A. e Community Coalition. Ryan Reynolds, Blake Lively e J.J. Abrams sono fra i donatori più noti e hanno mosso cifre importanti (200mila dollari a donazione).