
Un gatto su due riconosce il padrone dal viso, conta più l'odore
Rientrate a casa e il vostro gatto vi viene incontro miagolando per poi iniziare a strusciarsi con la testa contro le vostre gambe. Nessun dubbio che vi abbia riconosciuto, ma può essere che non l’abbia fatto per aver visto il vostro viso: secondo un recente studio condotto all’Università di Agricoltura di Tokyo, infatti, l’olfatto gioca un ruolo fondamentale nell’identificazione degli esseri umani da parte dei felini di casa.
Narice sinistra o narice destra?
Il team giapponese ha selezionato 30 gatti domestici per testare la loro capacità di distinguere il proprio padrone da una persona sconosciuta affidandosi esclusivamente all’olfatto. I ricercatori hanno raccolto campioni di odore umano tramite tamponi passati sotto l’ascella, dietro l’orecchio e tra le dita dei piedi, sia del proprietario del gatto sia di estranei. I campioni sono quindi stati inseriti in tubi di plastica, che sono poi stati presentati ai gatti insieme a un tubo vuoto, usato come elemento di controllo.
Una volta posti davanti ai tubi, i gatti trascorrevano più tempo ad annusare l’odore degli sconosciuti rispetto a quello del proprio padrone. E secondo gli autori dello studio, pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Plos One, questo comportamento suggerisce che i felini riconoscono rapidamente l’odore familiare perdendo quindi subito interesse verso lo stesso, mentre dedicano più tempo a esplorare gli odori nuovi, attivando il loro finissimo senso olfattivo per raccogliere informazioni.
Dato curioso emerso dai test: i gatti tendono a usare la narice sinistra per annusare odori familiari e la destra per quelli sconosciuti. Ma se un odore inizialmente nuovo viene annusato a lungo e diventa familiare, il gatto passa automaticamente dalla narice destra a quella sinistra. Questo comportamento, osservato anche nei cani, suggerisce che l’elaborazione di stimoli nuovi avvenga nell’emisfero destro del cervello, mentre l’emisfero sinistro gestisce le risposte a stimoli abituali.
Un gatto su due riconosce un umano dal viso
Precedenti lavori scientifici hanno osservato come i gattini annusino più a lungo l’odore di femmine sconosciute rispetto a quello della madre, o come i gatti adulti esplorino più attentamente gli escrementi di altri gatti estranei piuttosto che quelli del proprio gruppo sociale. E probabilmente anche noi facciamo parte di questa cerchia sociale olfattiva: i risultati di questo test confermano infatti quanto rilevato da un altro studio, secondo il quale solo il 54% dei gatti riconosce un essere umano dal viso.
L’olfatto va quindi considerato uno strumento chiave di identificazione e appartenenza nel mondo felino: i gatti si strofinano tra loro e si leccano per scambiarsi odori, rafforzare il legame e riconoscere i membri del gruppo. Inclusi i loro padroni.