
Una storia straordinaria quella di Frida Kahlo divenuta, al pari di Vincent Van Gogh prima di lei, un’icona senza tempo...
Una storia straordinaria quella di Frida Kahlo divenuta, al pari di Vincent Van Gogh prima di lei, un’icona senza tempo in grado influenzare il nostro presente anche in mondi molto distanti da quello dell’arte. Per chi l’ha amata facendone la propria musa ispiratrice, oppure ne solo ha sentito parlare e vorrebbe scoprirla in una maniera inedita ed emozionante, da non perdere il ‘Frida Opera Musical’ uno spettacolo dà vita a un ritratto profondo e vibrante della pittrice che ha saputo trasformare il dolore in colore e la fragilità in potenza creativa. Scritto da Gianmario Pagano e Andrea Ortis, che è anche il regista e uno dei protagonisti, nei panni di Diego Rivera, ‘Frida Opera Musical’ farà il suo debutto nei teatri italiani a partire dal prossimo ottobre. Le musiche sono state affidate a Vincenzo Incenzo, Marco Bebbu si è occupato delle coreografie ed Erika Carretta ha curato i costumi.
L’atmosfera magica e allo stesso tempo realistica del Messico è stata ricostruita grazie alle scene di Gabriele Moreschi, le luci di Valerio Tiberi e le proiezioni di Virginio Levrio. Un nuovo progetto teatrale capace di unire impatto visivo, potenza musicale e profondità narrativa firmato da MIC International Company, che gli anni scorsi ha emozionato il pubblico con La Divina Commedia Opera Musical e Van Gogh Café Opera Musical. Il nuovo spettacolo che gode del Patrocinio dell’Ambasciata del Messico in Italia è un viaggio straordinario nella vita e le opere della grande artista in collaborazione con il Museo Frida Kahlo ’Casa Azul’ e il Museo Diego Rivera Anahuacalli di Città del Messico.
A interpretare Frida Kahlo nel suo amore tormentato per Diego Rivera e nella lotta per affermare la propria identità sarà Federica Butera, che ha debuttato al cinema ne ‘Il Traditore’ di Marco Bellocchio e alla recitazione ha saputo unire la passione per la musica che l’ha accompagnata fin da bambina, ad accompagnare il suo viaggio Drusilla Foer nel ruolo della Catrina, la protagonista assoluta dell’immaginario e della cultura popolare messicana, icona della morte e della vita, della satira e della bellezza eterna.
"Ci sono artisti unici, che risiedono in un “non luogo” diventando parte di un “non tempo”, artisti trasversali, che raggiungono la vita di tutti in modo magico e perfettamente reale - spiega il regista Andrea Ortis - Frida abita il “per sempre” riuscendo a parlare ogni lingua possibile. Una donna profondamente messicana, che ogni popolo del mondo sente un po’ sua sentendosi, a sua volta, un po’ messicano. Ecco perché ho scelto Frida, perché nessuno come lei è riuscito ad attraversare le barriere del dolore diventandone evoluzione, ponendosi al di fuori della realtà oggettiva, trascendendola e superando così il limite imposto dell’immanenza. Frida non si contiene, non si trattiene".
Il risultato è uno spettacolo che dà vita a un ritratto profondo e vibrante della pittrice che ha saputo trasformare il dolore in colore e la fragilità in potenza creativa. L’opera si muove tra la potenza del teatro musicale e la forza visiva del mondo pittorico, nel Messico post-rivoluzionario attraversato da fermenti ideologici, arte murale, influenze europee e figure chiave come Zapata, Trotsky, Breton, Tina Modotti, solo per citarne alcune. Un viaggio corale nel cuore di un’epoca segnata dal desiderio di cambiamento, in cui Frida vive con sfrontata autenticità.
La relazione tra Frida e Diego è il nucleo pulsante della narrazione: un amore smisurato, radicale, imperfetto, che si fa alleanza e scontro, passione e ideologia, un legame che attraversa infedeltà, successi e rivoluzioni personali e collettive. A fare da cornice, il Messico colorato, allegro e dissacrante della Catrina, in cui la vita e la morte danzano insieme al ritmo dell”arte, un Messico dalle radici azteche nel quale la musica avvolge tutto e tutti in un canto continuo alla vita.