Scoperto il fossile più antico di sempre: "L’anello mancante della storia evolutiva"

Nelle Highland scozzesi è stato portato alla luce un fossile che appartiene a quello che, probabilmente, è stato il primo organismo multicellulare sulla Terra

Foto: Flavio Vallenari / iStock

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Roma, 30 aprile 2021 - Sulla rivista scientifica Current Biology, un team di esperti in paleobiologia ha pubblicato i risultati di una scoperta che potrebbe passare alla storia. Nelle Highland scozzesi è stato portato alla luce un microfossile risalente a circa un miliardo di anni fa, composto da due tipi distinti di cellule: ecco perché i ricercatori ritengono che si tratti del primo organismo multicellulare o pluricellulare (dotato di cellule differenziate che svolgono funzioni specializzate) noto alla scienza, oltre che del fossile più antico mai trovato.

Il primo organismo multicellulare mai esistito

Gli autori della rilevazione sostengono che l’antichissimo fossile, straordinariamente ben conservato, possa essere una sorta di anello mancante nella storia evolutiva degli animali, in quanto elemento di congiunzione tra organismi monocellulari e multicellulari. Il fossile, chiamato “Bicellum Brasieri”, misura poco meno di 30 micrometri di diametro; dalle analisi effettuate gli esperti hanno notato che è costituito da cellule sferiche circondate da un singolo strato esterno, composto a sua volta da altre cellule dalla forma allungata, come una salsiccia.

Perché è una scoperta fuori dall’ordinario

I ricercatori hanno spiegato che in passato erano già stati identificati altri organismi multicellulari risalenti allo stesso periodo del “Bicellum Brasieri” (ad esempio dei funghi e delle alghe), ma la morfologia del fossile trovato in Scozia è più in linea con quella degli Holozoa, un gruppo di fossili di origine animale. È per questo che il “Bicellum Brasieri” potrebbe aiutarci ad approfondire il fenomeno della transizione dai cosiddetti “olozoi unicellulari” agli animali multicellulari più complessi. Si tratta del primo passaggio verso il mondo animale. Inoltre, la scoperta potrebbe contribuire a risolvere alcuni dubbi sui luoghi dove si sono sviluppati i primi esseri viventi: la scienza non è ancora riuscita a capire se la vita abbia avuto origine nei mari e negli oceani (dunque nell’acqua salata) o nei laghi terrestri (acqua dolce). Finora la bilancia pendeva più dal lato degli ambienti marini, ma il ritrovamento del “Bicellum Brasieri” potrebbe rilanciare il ruolo dei laghi: "La scoperta di questo nuovo fossile ci suggerisce che l'evoluzione degli animali multicellulari è avvenuta almeno un miliardo di anni fa, e che i primi eventi precedenti all’evoluzione degli animali potrebbero essersi verificati in acqua dolce piuttosto che in acqua salata”, ha detto Charles Wellman (Università di Sheffield), uno degli autori della ricerca.