Giovedì 18 Aprile 2024

I forum estremisti sono in mano a pochissime persone

Esiste uno schema ricorrente nei forum dei gruppi estremisti: la maggior parte dei contenuti è prodotta da una ristretta cerchia di utenti

Nei forum estremisti agiscono diverse categorie di utenti

Nei forum estremisti agiscono diverse categorie di utenti

Capire come funzionano forum e chat dove si incontrano gli estremisti è cruciale per riuscire a contrastare la loro attività online. Un lungo studio condotto dall'Università di Exeter ha individuato uno schema ricorrente che descrive le dinamiche del comportamento dei membri di questi spazi. In particolare è emerso che una ristretta cerchia di utenti, definiti hyper-poster, è responsabile di gran parte dei contenuti pubblicati: da soli possono arrivare a produrne fino a un terzo del totale. I ricercatori hanno analizzato oltre 12,5 milioni di post in otto forum di estrema destra, sette di matrice salafita-jihadista e due di gruppi incel. Un volume enorme di messaggi, ma è interessante notare come lo schema messo in luce dallo studio si sia ripresentato sempre uguale indipendentemente dall'ideologia del forum, dalla lingua e dalla sua dimensione. In tutti i casi la gerarchia dei membri è risultata la medesima, suddivisibile in quattro categorie. I più attivi e impegnati sono appunto gli hyper-poster, una élite molto piccola che sforna in proporzione la maggioranza dei post. Tuttavia, sebbene siano i membri più prolifici, non si tratta necessariamente dei più influenti. Ci sono poi i super-poster, una classe leggermente più numerosa di persone che contribuiscono in modo comunque attivo, ma più controllato. Seguono i normo-poster, che scrivono in modo occasionale, e quindi gli hypo-poster, di gran lunga i più numerosi, sparpagliati ai margini dei forum e autori di giusto uno o due post. "Questi risultati non solo chiariscono la dinamiche dell'influenza negli spazi estremisti online, ma forniscono anche informazioni che possono essere utilizzate dalle agenzie governative che si occupano di contrastare estremismo e radicalizzazione", commenta il professor Stephane Baele. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Policing, Intelligence and Counter Terrorism.

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