Mercoledì 24 Aprile 2024

Come le foreste affrontano la crisi climatica

Uno studio scientifico evidenzia che la differenza sarà fatta dal rapporto fra CO2 e temperature, ma non scioglie i dubbi sulla capacità degli alberi di adattarsi rapidamente

Avremo ancora foreste come questa, in futuro?

Avremo ancora foreste come questa, in futuro?

Il surriscaldamento globale portato dall'attuale crisi climatica avrà enormi conseguenze. Uno studio recentemente pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences ha cercato di capire cosa succederà in futuro alle foreste. Il risultato della ricerca è in qualche modo spiazzante: secondo gli accademici gli alberi potranno fare fronte in maniera efficace alle variazioni della temperatura soltanto se si manterrà stabile il rapporto fra quest'ultima e la presenza di anidride carbonica nell'atmosfera. È risultato infatti cruciale il bilanciamento fra questi due fattori.

Gli effetti contrastanti della crisi climatica sulle foreste

Gli studiosi sono partiti da due osservazioni contrastanti. Di fronte ai cambiamenti climatici, infatti, abbiamo una conseguenza che può essere considerata positiva: più alta è la presenza di CO2 nell'atmosfera, spiegano gli scienziati, e maggiore è la fotosintesi mentre minore è il consumo d'acqua. Allo stesso tempo, però, abbiamo anche un effetto negativo e in controtendenza: maggiori temperature costringono gli alberi a consumare più acqua e a diminuire la fotosintesi. Utilizzando dei modelli matematici, il team del professor John Sperry, della University of Utah, ha cercato di capire in che modo questi due fenomeni contrastanti interagiranno in futuro. Lo scopo era di ipotizzare quali possibilità hanno le foreste di adeguarsi alla crisi climatica in corso, scongiurando almeno in parte una moria causata da siccità e malattie.

Il bilanciamento è ciò che conta

Con le parole del professor Sperry: "Avvicinandosi al problema in modo ingenuo, si potrebbe ritenere che maggiori emissioni avrebbero comportato maggiori danni alle foreste. In realtà è essenziale il rapporto fra emissioni e aumento della temperatura". In modo apparentemente paradossale, cioè, lo scenario più sfavorevole alla sopravvivenza delle foreste è quello con le minori emissioni di CO2: "Questo perché il rapporto fra anidride carbonica e aumento della temperatura è più sbilanciato".

Riusciranno gli alberi ad adattarsi rapidamente?

Il futuro previsto non è però roseo: anche di fronte alla proiezione più favorevole, quella nella quale le piante riescono ad adattarsi ai cambiamenti in atto, i dati parlano di una riduzione dell'estensione delle foreste pari al 29%. Se invece tale adattamento non sarà efficace, allora potremmo perdere la metà delle piante. C'è però un margine d'errore in questi numeri, perché – e lo ammettono gli stessi autori della ricerca – resta grande incertezza intorno alla capacità degli alberi di modificarsi alla stessa velocità con la quale sta cambiando la situazione climatica globale. Leggi anche: - I cambiamenti climatici intaccano la salute mentale degli scienziati - Ricompare il cervo vietnamita, ritenuto estinto - Crisi climatica, l'innalzamento delle acque è più grave del previsto

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