Mercoledì 24 Aprile 2024

Foreste fantasma: cosa sono e perché sono un rischio per l'ambiente

Gli alberi uccisi dalle inondazioni sono una fonte invisibile di gas serra, potenzialmente dannosa per l'ambiente

Foresta fantasma nella Carolina del Nord

Foresta fantasma nella Carolina del Nord

Le cosiddette foreste fantasma, ex distese verdi diventate un cimitero di alberi morti, sono una probabile fonte invisibile di gas serra. A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista Biogeochemistry, che ha analizzato la preoccupante situazione in cui versano le foreste nella costa atlantica degli Stati Uniti, dove le inondazioni stanno da tempo "avvelenando" la vegetazione con ingenti afflussi di acqua salata. Secondo i ricercatori, le carcasse degli alberi impattano sulla qualità dell'aria, in quanto emettono "flatulenze" cariche di metano e anidride carbonica.

Inondazioni e foreste fantasma

Partendo dall'osservazione che i tronchi rilasciano di norma piccole quantità di metano e altri gas anche quando gli alberi sono vivi, una squadra di ricercatori della North Carolina State University si è servita di alcuni analizzatori di gas portatili per monitorare le emissioni delle foreste fantasma in cinque regioni della Carolina del Nord, sulla costa sud-orientale degli States. Tutte le aree visitate sono state colpite negli ultimi anni da frequenti tempeste e uragani, che hanno provocato alluvioni e inondazioni dalle conseguenze spesso drammatiche.

Alberi come cannucce

In quanto privi di una chioma verde, gli alberi uccisi dalle infiltrazioni di acqua marina non effettuano più la fotosintesi e sono dunque incapaci di assorbire la CO2 atmosferica. Nonostante al loro interno non circolino più attivamente né acqua, né sostanze nutritive utili alla crescita, le rilevazioni dimostrano che gli alberi fantasma continuano tuttavia a modificare gli equilibri dell'ecosistema, pompando gas nell'atmosfera. Secondo i ricercatori le emissioni di gas serra provengono probabilmente dal legno in decomposizione, ma potrebbero anche diffondersi dal terreno sottostante lungo il tronco, seguendo il gradiente di concentrazione dell'acqua. In altre parole, gli alberi fantasma agirebbero come delle cannucce giganti conficcate in una palude salata, che risucchiando le sostanze gassose dal suolo per poi espellerle nell'aria.

Global warming e paludi salate

I dati raccolti nelle estati 2018 e 2019 hanno permesso di calcolare che gli alberi fantasma possono potenzialmente incrementare del 25% le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, sebbene nel complesso la quantità di gas serra prodotta direttamente dai tronchi sia quattro volte inferiore a quella proveniente dal terreno. "Anche se questi alberi morti non emettono tanto quanto il suolo, stanno comunque rilasciando qualcosa, e devono assolutamente essere tenuti in considerazione", ha dichiarato la coautrice dello studio Melinda Martinez; "anche il peto più piccolo ha un peso". I ricercatori sono ora intenzionati ad approfondire la questione, per comprendere meglio quale potrebbe essere l'impatto futuro delle foreste fantasma sulla salute del globo. L'innalzamento del livello del mare, favorito dal surriscaldamento globale, sembra infatti destinato a creare sempre più situazioni simili a quelle riscontrare sulla costa atlantica degli Usa. "La transizione da foresta al palude dovuta a questi fenomeni sta avvenendo rapidamente, lasciando dietro di sé molti alberi morti", ha concluso Martinez. "Ci aspettiamo che queste foreste fantasma continueranno ad espandersi per via dei cambiamenti climatici".

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