Mercoledì 24 Aprile 2024

"Folle corsa sui binari del thriller" Aaron, supereroe folgorato da Pitt

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di Silvio Danese

Venticinque anni di carriera in 32 di vita, Aaron Taylor-Johnson ha esordito in prima elementare su un palcoscenico del West End londinese, diretto da Stephen Daldry, non ancora celebre per il ragazzino ribelle Billy Elliot. È destinato ai ruoli alti di gamma del principe Vronskji in Anna Karenina di Joe Wright e del sadico Ray di Animali notturni di Tom Ford, ma a 15 si prepara ancora con L’illusionista Edward Norton e a 19 viene premiato dai critici britannici per il John Lennon di Nowhere Boy di Sam Taylor-Wood. Nota sulla vocazione alla precocità: mentre intona Lennon si fidanza sul set con la regista quarantaduenne Samantha, 23 anni in più, si sposano e hanno due figlie, che sommate alle precedenti di Sam fanno quattro.

Dice subito, ritirando il leopardotto dorato Excellence Award Campari davanti agli ottomila di Piazza Grande per l’inaugurazione di Locarno 75: "Quando mi chiedono che cosa faccio, rispondo che sono un padre di famiglia e part-time un attore". L’altra sera era con Brad Pitt (che ha mandato un video di auguri) nel thrillerone d’apertura Bullet Train, scorribanda semiseria e un po’ scentrata alla Robert Rodriguez di sicari in duello sul rapido Tokyo-Kioto: "Abbiamo girato negli studi di Hollywood nel momento peggiore della pandemia, c’era questa nube nera sopra di noi, due tamponi al giorno, un pannello led di cento metri su cui scorrevano le riprese dei paesaggi dal treno. E noi che speravamo di lavorare a Tokyo! Ma c’era Brad, che è incredibile, un professionista leggendario, pieno di luce e idee, che ormai va in giro con una lista: con questi si lavora bene, con questi si lavora di m...".

Star versatile, perché fa anche Godzilla o i supereroi, Kick Ass e il Quicksilver degli Avengers, pare molto serio sul lavoro dell’attore: "Ho lasciato la scuola a 15 anni, ho imparato tutto sul campo. Con Tom Ford la domanda era: perché vede in me un perfetto sadico violentatore? La risposta era in un racconto che avevo fatto una sera a cena. Fui premiato. Non ho mai studiato musica, così per Lennon ho seguito il consiglio di Daniel Day Lewis: devi cercare la traccia dei personaggi, una traccia anche olfattiva. Dunque i suoi disegni, il suo umorismo, il prima della musica".

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