Giovedì 18 Aprile 2024

I primi sessant'anni dei Flintstones. L'America vista da una caverna

Cabriolet di granito e frigo: il sogno a stelle e strisce incarnato negli antenati

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Guidano una ‘cabriolet’ di granito a pedate: più corri e spingi, più veloce va. Ascoltano la musica su un giradischi che usa, per puntina, il becco di un volatile preistorico. Infine, al posto di un cane hanno un dinosauro scatenato, che ti ribalta letteralmente quando fa le feste. I Flintstones compiono 60 anni: il primo episodio andò in onda il 30 settembre del 1960 (in Italia approdarono circa tre anni più tardi). Da allora, Fred, Wilma, Barney e Betty – con i rispettivi figli e parenti – hanno tenuto compagnia ai ragazzi di tutto il mondo, confermandosi come uno dei più longevi cartoni animati in tv (la serie storica conta 166 episodi, fu superata da I Simpson nel 1989), approdando al cinema con due lungometraggi interpretati da attori in carne ed ossa (nel 1994 e nel 2000).

Un affetto spiegabile solo con la capacità di Hanna&Barbera, storici studios di animazione oggi di proprietà della Warner Bros, di cogliere tic e abitudini delle famiglie americane del boom economico.

I Flintstones , infatti, sono lo specchio della classe media di quel periodo. Lo rivela bene il testo della sigla italiana, ancora più esplicita di quella originale: "Ecco gli Antenati, con radio e tv – è il motivetto –. Dentro le caverne, hanno luce e frigo come hai tu".

E siccome l’elettricità ai tempi delle caverne non c’era, ecco una serie infinita di versioni preistoriche di oggetti d’uso quotidiano. Saranno pure cavernicoli, ma i Flintstones non rinunciano a niente. Vanno al cinema grazie a un proiettore in granito mosso da due uccellini con una candela; usano il tritarifiuti (immancabile nelle case Usa), costituito da un mostruoso facocero mangiatutto; cavalcano un triceratopo al posto del caddy su un campo da golf e guidano un brontosauro come escavatrice nelle cave dove lavora Fred.

Un gioco di rimandi che ha consentito ad Hanna&Barbera di osare: Fred e Wilma sono in assoluto la prima coppia mostrata a letto in prima serata sulla televisione americana. Su tutto, poi, l’urlo "yabba dabba doo", tormentone del capofamiglia Fred, una sorta di "ya-hoo" preistorico ideato dal doppiatore del personaggio, Alan Reed. L’attore, pare, prese ispirazione da una frase che gli diceva sua madre "A little dab’ll do ya" (più o meno: ’Basta un pizzico e via’), tratta da una pubblicità della brillantina degli anni ’50. Con gli spot Fred e Barney hanno confidenza: furono utilizzati per pubblicizzare delle sigarette Winston (una sponsorizzazione che oggi non sarebbe mai stata permessa). E in Italia sono entrati nell’immaginario di un’intera generazione anche per la pubblicità di un insetticida. Lo slogan vedeva Fred urlare alla moglie: "Wilma, dammi la clava!" per cercare di calmare alcune mosche fastidiose. Ora la stella dei Flintstones è un po’ appannata, per la verità. Il parco a tema Bedrock City, in Arizona, ha chiuso l’anno scorso, dopo quasi 50 anni di onorato servizio. Da qualche tempo si parla, però, di un ritorno sugli schermi, forse con un film di animazione che avrebbe come obiettivo gli adulti nostalgici.  

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