Flash Gordon, il primo fumetto vale quasi mezzo milione di dollari

Creato dal disegnatore e scrittore Alex Raymond e comparso per la prima volta in un fumetto pubblicato il 7 gennaio 1934, il personaggio di Flash Gordon ha marchiato a fuoco la storia del genere di fantascienza e ha pure influenzato George Lucas quando, anni più tardi, creò l'universo di 'Star Wars'. Un blasone che ha fatto schizzare alle stelle i rilanci effettuati nel corso di una vendita organizzata dalla casa d'aste Profiles in History: le tavole che hanno visto l'esordio dell'eroe e avventuriero hanno raggiunto la cifra finale di 480mila dollari. Si tratta di un record per i cimeli legati al fumetto, che è stato segnato nonostante le conseguenze negative della pandemia da Coronavirus.  

L'eredità di Flash Gordon

La nascita di Flash Gordon avvenne in un periodo cruciale per la cultura pop, in particolare quella legata ai fumetti: negli anni Trenta del secolo scorso esordirono infatti figure iconiche come quella di Superman (nel 1938) e di Batman (1939). Proprio l'enorme successo di Flash Gordon contribuì a creare il giusto terreno per l'affermazione dei supereroi. Alex Raymond lo inventò su richiesta del proprio editore, che stava cercando un personaggio da opporre a quello di Buck Rogers, autentica gallina dalle uova d'oro per la concorrenza. In men che non si dica Flash Gordon spodestò il rivale in fatto di popolarità e rese ancora più celebre il genere dell'epica spaziale, cioè quella declinazione della fantascienza che prevede ambientazioni nello spazio esterno, avventure, romanticismo, tocchi melodrammatici e spesso battaglie spaziali e guerre fra imperi galattici. Il lavoro di Raymond influenzò grandemente personalità che presto avrebbero conquistato il proprio posto sotto i riflettori. Ad esempio Jack Kirby, creatore di numerosi supereroi Marvel, e il già citato George Lucas, che inventò l'universo narrativo di 'Guerre Stellari' dopo non essere riuscito ad acquistare i diritti per l'adattamento cinematografico di Flash Gordon.  

L'asta e il Coronavirus

Nonostante i 480mila dollari battuti all'asta rappresentino un record, in realtà questa cifra ha risentito negativamente della pandemia da Coronavirus, che ha reso i mercati finanziari piuttosto instabili e contratto le prospettive economiche: già prima che la vendita iniziasse si temevano ripercussioni nel mondo dei collezionisti, che si pensava sarebbero stati meno propensi a spendere denaro in questo peculiare momento storico. Se dunque 480mila dollari rientrano nelle stime di vendita, stabilite mesi prima della pandemia e comprese fra 400 e 600mila dollari, è anche vero che senza il virus probabilmente il nuovo record sarebbe stato più alto.