Martedì 23 Aprile 2024

I device per il fitness possono interferire con pacemaker e dispositivi cardiaci

L’avvertimento arriva da test condotti negli Usa con smartwatch, smart ring e bilance

Possibili interferenze possono arrivare dagli smartwatch

Possibili interferenze possono arrivare dagli smartwatch

Come certificato da diversi studi scientifici, i device per il fitness sono strumenti utili ed efficaci per aiutare a conquistare forma e benessere. Ma nei pazienti con problemi cardiaci possono interferire con il normale funzionamento di pacemaker, defibrillatori cardioverter impiantabili (icd), dispositivi per la terapia di risincronizzazione cardiaca (crt) e altri apparecchi elettronici che aiutano il cuore a funzionare correttamente.

Sotto osservazione smartwatch, smart ring e bilance intelligenti

L’avvertimento arriva da uno studio della University of Utah (Stati Uniti), pubblicato sulla rivista scientifica Heart Rhythm, che ha preso in considerazione smartwatch, smart ring (anelli intelligenti) e bilance intelligenti basati sulla bioimpedenziometria, cioè su una particolare tecnologia che attraverso l’emissione di una corrente elettrica a bassissima potenza consente di misurare la composizione corporea della persona (massa muscolare, massa grassa) e anche il grado di stress fisico.

Per quanto sicuri, e per questo liberamente ammessi in commercio, questi device per il fitness hanno però dimostrato di poter interagire negativamente con i “device” impiantati dai cardiologi: test completi di bioimpedenziometria su tre dispositivi crt cardiaci hanno infatti rilevato che, per quanto di bassissima intensità, le correnti elettriche prodotte da smartwatch, smart ring e bilance intelligenti possono interferire e talvolta confondere i dispositivi per la terapia di risincronizzazione cardiaca, facendoli funzionare in modo errato.

Necessari altri studi

Sulla base dei risultati dei test, i ricercatori della University of Utah hanno quindi teorizzato che i piccoli impulsi emessi dai device basati sulla bioimpedenziometria potrebbero ingannare non solo i dispositivi crt ma anche i pacemaker, facendo loro credere che il cuore stia battendo alla giusta velocità anche se non è così e quindi evitando che entrino in funzione quando serve. Mentre al contrario i defibrillatori cardioverter impiantabili (icd) potrebbero essere indotti a somministrare una scossa elettrica non necessaria, che può risultare anche dolorosa.

I portatori di dispositivi cardiaci vengono sempre avvertiti della possibilità di interferenze con una serie di dispositivi elettronici a causa dei campi magnetici, come ad esempio nel caso si tenga uno smartphone nel taschino vicino a un pacemaker. Ora, secondo i ricercatori della University of Utah, c’è però la necessità di sviluppare altri e più approfonditi studi per valutare gli effetti di alcuni device per il fitness sul funzionamento di pacemaker e altri dispositivi cardiaci salvavita.  

 

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