Martedì 15 Luglio 2025
GIUSEPPE DI MATTEO
Magazine

"Finalmente sarò cattiva"

Emanuela Postacchini torna a recitare in Italia calandosi in un ruolo per lei inusuale "Al momento non posso svelare di più" .

Emanuela Postacchini, 33 anni, originaria delle Marche, vive a Los Angeles

Emanuela Postacchini, 33 anni, originaria delle Marche, vive a Los Angeles

Per riaprire il cassetto della memoria le basta stringere tra le mani le foto di un tempo non troppo lontano eppure già distante. Emanuela Postacchini, 33 anni e professione attrice, lo fa ogni volta che lascia Los Angeles, dove vive e lavora da una decina d’anni con suo marito e una figlioletta di pochi mesi, e torna nelle sue Marche, dove ha lasciato l’impronta di un’infanzia felice e tanti affetti. La sua casa è Sant’Elpidio a Mare, in provincia di Fermo, dove è cresciuta a pane e cinema. E ora, ogni volta che può, ama perdersi nella biblioteca di famiglia. "Mi piace leggere – racconta –, e prediligo in particolare i classici". Ultimamente in Italia si è fermata un mesetto, ma conta di ripartire a breve per gli Usa. Prima però ci sono alcuni rituali da rispettare: "Voglio salutare i miei amici, stare un po’ coi miei e godermi l’affetto di mia mia nonna – spiega -. È l’ultima che mi è rimasta". Dell’Italia le restano incollate sulla pelle tante altre cose: "il sole, il buon cibo e la passione per i bei film". E in effetti proprio nel Belpaese, dopo una laurea in Lingue straniere alla Statale di Milano, Emanuela ha mosso i primi passi come attrice. Piccole parti, per lo più, prima in Distretto di polizia, Don Matteo, Squadra antimafia - Palermo oggi e poi sul grande schermo (Poker Generation, di Gianluca Mingotto). Fino a quel viaggio in America, improvviso e non previsto, che una decina di anni fa le ha cambiato la vita. Ha cominciato con coproduzioni italo-straniere e americane come Third Person (accanto a Liam Neeson e Olivia Wilde) e The Man Who Was Thursday. Poi il successo, grazie al personaggio di Flora nella produzione Netflix e Paramount The Alienist. Da allora Emanuela non si è più fermata: ha recitato nella serie Who is America, di Sacha Baron Cohen, e nel film The Seven Faces of Jane e in Robots. La consacrazione con un ruolo da protagonista in Riff Raff, dove si è misurata con mostri sacri come Bill Murray, Ed Harris e Jennifer Coolidge. Eppure, tutto ciò sembra non averla scalfita: "Per essere felici basta un piatto di pasta".

Com’è arrivata in America?

"In realtà ci sono andata per studiare un po’ di inglese, vivevo con un’amica a Venice Beach. Non pensavo assolutamente di trasferirmi. In poco tempo però mi sono sentita subito a casa e ho deciso di restare. Era il 2012. Poi sono successe tante cose".

Ci sono differenze tra il cinema italiano e quello americano?

"Negli Usa ci sono budget differenti rispetto ai nostri. Gli americani poi sono molto fiscali e precisi dal punto di vista professionale. Ogni attore sa cosa può e deve fare, non si può sgarrare. In generale, comunque, noi attori ci sentiamo molto più tutelati".

Ha lavorato con dei mostri sacri del cinema. Cosa le hanno lasciato?

"Tanta umiltà. Soprattutto sul set di Riff Raff ho avuto a che fare con autentiche leggende, eppure mi sono sentita a mio agio. Tanti attori dei dettagli se ne fregano, invece loro si preoccupavano delle battute anche quando i primi piani erano i miei. Attori così ti danno tantissimo anche se non sono in camera. Bill Murray è stato eccezionale: mi ha sempre spronata ad andare avanti. Un vero gentiluomo".

Il cinema è la sua passione da sempre?

"Probabilmente sì. Da bambina guardavo tanti film al cinema, ma anche a casa. Li registravo e li riguardavo, anche decine di volte. I miei mi prendevano in giro".

E altre passioni ne ha?

"La lettura anzitutto. Ho approfittato di questa vacanza in Italia per comprare qualche libro. Mi piacciono i grandi autori russi, ma vorrei leggere anche Frankestein, di Mary Shelley. Ma mi piace pure fare scuba diving. Una volta mi sono ritrovata nell’Oceano Indiano a 40 metri di profondità, in mezzo agli squali senza gabbie… (ride)".

Qual è il segreto di una brava attrice?

"Bisogna essere sicuri di sé, avere una buona dose di pazienza ed essere vulnerabili. Abbiamo paura di esserlo, ma per un’attrice è fondamentale: aiuta a gestire le emozioni".

Nel tempo libero cosa le piace fare?

"Ovviamente coltivare gli affetti. Ora ho anche una bambina a cui pensare. Ma mi piace molto anche cucinare. A un piatto di pasta non si rinuncia mai".

E sul lavoro cosa bolle in pentola?

"Posso solo dire che a breve lavorerò in Italia. E finalmente farò la parte della cattiva".