Giovedì 25 Aprile 2024

Festa della donna 2019, perché l'8 marzo si regala la mimosa

C'è un motivo ben preciso. Il fiore venne scelto come simbolo della festa della donna oltre 70 anni fa

Mimosa (Foto iStock)

Mimosa (Foto iStock)

Roma, 7 marzo 2019 - Si sa, regalare la mimosa l'8 marzo è uno dei gesti più tradizionali e semplici per festeggiare la festa della donna. Lo fanno tutti, dai più piccoli che timidamente provano ad attirare l'attenzione delle ragazzine, ai più grandi, in segno di rispetto e, in alcuni casi anche di solidarietà, per commemorare la 'Giornata Internazionale della donna'. Ma per quale motivo si sceglie questo fiore e non un altro in questa giornata speciale? Ecco un focus sul perché l'8 marzo si regala la mimosa

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Innanzitutto, bisogna dire che regalare la mimosa per la festa della donna è un'usanza tipicamente italiana. Nata più di 70 anni fa, questa tradizione ha origine nella sede dell'Unione donne italiane (Udi) a Roma. L'8 marzo 1945, fu proprio questa associazione di donne provenienti dal PCI, PSI, Partito d'Azione e altri, a prendere l'iniziativa di celebrare la prima giornata dedicata alla donna in Italia. A guerra finita nel 1946 tre esponenti dell'UDI, Teresa Noce, Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti) e Teresa Mattei, proposero di adottare la mimosa come simbolo della festa della donna. La decisione venne messa ai voti e le donne dell'associazione votarono per questo fiore. Facile da trovare in questo periodo dell'anno (la mimosa fiorisce a marzo) e soprattutto "povero", poteva essere regalato da tutti. Inoltre, è uno dei pochi fiori apparentemente deboli in grado di crescere anche su terreni poco fertili. Quale migliore metafora per rappresentare la figura della donna? Inizialmente però, prima di scegliere la mimosa, era la viola il fiore simbolo e più apprezzato nelle sedi della sinistra. Ma furono proprio le donne dell'Udi a opporsi a questo fiore perché caro e più difficile da trovare. E così venne scelta la mimosa, che Teresa Mattei ricordava come "il fiore che i partigiani erano soliti regalare alle staffette. Poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente", diceva la 'Teresita'.