Mercoledì 24 Aprile 2024

Feroci e splatter, la Storia è fatta di assedi

Da Costantinopoli a Sancerre, Balestracci racconta i grandi assalti alle comunità costrette a rinchiudersi: "Tra catapulte e cannibalismo"

Sanguinoso l‘assedio di Sancerre (1572–1573), città fortificata. nella Francia centrale

Sanguinoso l‘assedio di Sancerre (1572–1573), città fortificata. nella Francia centrale

L’assedio è uno stato per sua natura complesso, lungo, doloroso, multiforme. Non solo per gli aspetti militari, ma soprattutto per gli effetti sociali e psicologici su assediati e assedianti. Duccio Balestracci, già docente di Storia Medievale all’Università di Siena, nel suo Stato d’assedio (Il Mulino, 2021) ha raccontato la storia e le storie degli assedi più cruenti, da Iotapata e Gerusalemme, nel 67 e 70 dopo Cristo, fino a Mantova nel 1796, a Leningrado nel 1941-’44 e persino Sarajevo, dal 1992 al 1996. "Ho iniziato a scrivere questa storia – racconta Balestracci – nel 2019, ma il fulcro dell’elaborazione c’è stato in pieno lockdown. Si è trasformato in qualcosa di metastorico, perché tutti ci siamo trovati a vivere in uno stato d’assedio. Durante il lockdown abbiamo assalito i supermercati, contendendoci sacchi di farina".

Meglio tornare alla storia partendo dalle regole dell’assedio. Esiste un algoritmo che assicura la vittoria?

"Per essere sicuri del risultato, ci deve essere un rapporto di forza 1 a 10 tra assediati e assedianti, altrimenti la vittoria è incerta. La cavalleria non serve, a parte bloccare le sortite degli assediati. Ti servono macchine da assedio, dalle catapulte alle balestre. E poi le artiglierie".

La polvere da sparo ha rivoluzionato la storia dell’assedio?

"Il cambiamento è stato graduale. Ha avuto più effetto l’avvento dei pezzi di artiglieria fusi, al posto di quelli assemblati in qualche modo. All’inizio erano artiglierie da percussione, poi vennero quelle da esplosione. E modificarono anche le difese".

L’altro elemento centrale dell’assedio è la fortezza...

"Fino al Quattrocento più alte erano le mura, più sicure erano le città, le frecce non arrivavano a colpirti. Con l’artiglieria le mura sono bersagli da colpire e crollano addosso a chi è dentro. Così le mura vanno abbassate, come fanno a Firenze e a Siena. Le torri di controllo non servono, c’è l’avvento dei bastioni rotondi, sui quali piazzare le artiglierie a difesa".

Qual è l’assedio più sanguinoso nella sua storia?

"Quello di Siena nel 1554-’55 rientra nella top ten dei più terrificanti. Sancerre, l’avamposto degli ugonotti assediato dai cattolici, nel 1573, una delle conseguenze del massacro di San Bartolomeo e delle guerre di religione, è piena di racconti sanguinosi e feroci. Costantinopoli del 1453 e Famagosta nel 1570 diventano storie di massacri quando i turchi sfondano le difese".

Per Zweig, Costantinopoli cade per una piccola porta lasciata aperta tra le mura...

"La caduta di Costantinopoli è conseguenza di tante cose. I turchi sono molto più numerosi, il ruolo dei genovesi è ambiguo, avrebbero aiutato il sultano per salvare la loro colonia a Pera. Infine Costantinopoli è spaccata al suo interno, divisa tra due fazioni religiose. Tra chi voleva stare con i cattolici e chi preferiva i musulmani. Per questo si dice che si parlava del sesso degli angeli prima della caduta".

Quali sono gli assedi con maggiori conseguenze?

"Sicuramente Gerusalemme nel 70 d.C., perché la distruzione del Tempio segna la fine dell’unità ebraica. Anche Costantinopoli nel 1453 segna l’islamizzazione di tutti i Balcani, eccetto la Grecia".

L’assedio più splatter?

"L’assedio di Sancerre, con gli episodi di cannibalismo, di chi mangiava i bambini, con le madri che mettono le parti avanzate dei piccoli uccisi in salamoia, è il più splatter. De Léry, che certamente fa un cover delle storie di Giuseppe Flavio a Gerusalemme, gioca a fare l’Artusi delle schifezze, scrive le ricette su come bollire le pergamene, come mangiare le pelli di tamburo".

Nel libro lei sfata leggende urbane, come i croissant e il caffè nati o scoperti dopo l’assedio di Vienna del 1683...

"Il croissant c’era prima dell’assedio. E gli occidentali conoscevano già il caffè, anche se non era usato. C’è un italiano, o un portoghese, del Cinquecento che scrive di “questa bevanda che fa stare gli uomini svegliati“. La leggenda è servita a un fantasioso viennese che mise in piedi una catena di caffetterie".

Qual è stato l’ultimo assedio canonico della storia?

"Forse quello di Parigi del 1870, con gli assediati che mangiano gli animali dello zoo e Dumas padre racconta come si cucina l’elefante".

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