Mercoledì 24 Aprile 2024

Fantacalcio, trent'anni e non sentirli: "Ecco come è nato"

Il giornalista Riccardo Albini è l'inventore del 'gioco più bello del mondo dopo il calcio': ogni settimana 5 milioni di italiani fanno la formazione e sperano in un gol di un loro beniamino. Ecco la storia di come è nato

Il protagonista delle fanta-aste: Cristiano Ronaldo

Il protagonista delle fanta-aste: Cristiano Ronaldo

Milano, 19 gennaio 2019 - “Come sta andando il fantacampionato? Non benissimo, sono milanista e ho puntato su Higuain. L'ho pagato una cifra, se penso che con 15 fantamilioni in più prendevo Cristiano Ronaldo....”. Riccardo Albini non è un fantallenatore come tutti gli altri. Milanese, giornalista, classe 1953,  Albini il Fantacalcio l'ha inventato, più di trent'anni fa (il libro-manuale uscì però nel 1990). Un gioco diventato popolarissimo, dove si confrontano squadre virtuali (ognuno può creare il proprio team preferito) che vincono o perdono in base a un punteggio determinato dalle prestazioni e dai voti ai calciatori di serie A. “Il gioco più bello del mondo, dopo il calcio”, recitava lo slogan.  

Albini, una curiosità: gioca ancora a Fantacalcio? “Sì, in due leghe, una con l'asta 'dal vivo' tra 8 amici. Che era poi il numero perfetto, quando nacque il gioco: nel 1988 c'erano 16 squadre, e dunque la proporzione ideale per i partecipanti era 8, la metà. Oggi, con 20 squadre, l'ideale sarebbe 10, in modo che tutti possano avere dei buoni giocatori”  

Come è nato il Fantacalcio? “Allora ero direttore della rivista Videogiochi, andavo spesso negli Stati Uniti ed ero appassionato di baseball e football americano. A Chicago – allora non c'era Amazon – trovai un libro che parlava di Fantasy football, qualche mese dopo quello simile del baseball. Ho iniziato a leggerli e a mettere a punto l'idea. Poi, ho scritto il regolamento e, insieme ai miei soci, perché il Fantacalcio è un lavoro collettivo, siamo andati avanti”  

Però in America c'è una lunga tradizione per le statistiche sportive che in Italia non c'è: come ha superato il problema? “Utilizzando i voti dei giornali. In Italia le pagelle hanno storicamente assunto un'ufficialità e un'autorevolezza adatte allo scopo. In Inghilterra, per esempio, si sono dovuti inventare altro, assegnando punti se uno gioca 90 minuti o viene sostituito, se il portiere non prende gol, eccetera”  

Le pagelle sono croce e delizia dei fantallenatori: se va a vedere nei forum specializzati, ogni lunedì ci sono piogge di critiche per un'insufficienza a questo o a quel giocatore... “Anni fa, alcuni fantallenatori telefonavano in redazione alla Gazzetta e insultavano i giornalisti che davano i voti. 'Mi sono giocato dei soldi, non siete seri!' e così via... Le pagelle, del resto, sono insieme il motivo del successo e il principale difetto: sono gratuite e alla portata di tutti, ma sono criticabili. Anche oggi, a volte, si riscontrano differenze incomprensibili tra un quotidiano e l'altro”.  

La fantapassione, ogni tanto, dà alla testa... “C'era un mio amico che, mentre la moglie era in sala parto, stava fuori a dare la formazione di Fantacalcio... Del resto, se la devi dare in tempo... (ride, ndr)”  

Quali sono le ragioni del successo? “Oltre alla gratuità e alla facilità con cui reperire i voti, c'è la passione per il calcio: quando si dice che in Italia pensiamo di essere un po' tutti commissari tecnici, è vero. Inoltre dà la possibilità di seguire il calcio in modo diverso: magari a un tifoso del Milan o della Juve di una partita tra neopromosse non importava niente, invece se sei un fantallenatore ti interessano anche quelle, devi vedere chi segna o come va il match. Infine, c'è l'effetto-Peter Pan dei giochi da tavolo, con in più la comodità di poter mandare la formazione da dove vuoi, con un sms o un messaggio”.   

Quanti sono i fantallenatori in Italia? “In una recente ricerca la stima era di 5 milioni; all'inizio degli anni 2000 erano circa 2 milioni”  

Una platea di tutto rispetto. Sarà diventato milionario... “No, il libro che pubblicammo nel 1990 con la nostra casa editrice Studio Vit vendette il primo anno 2.500 copie, fino a 10mila negli anni successivi. Costava 18mila lire. Faccia un po' lei... Il problema è che il gioco non è controllabile: i voti non li diamo noi, ma i giornali e anche le regole sono semplici. Poi certo, il sito Fantacalcio.it si sarebbe potuto sviluppare, ma nel 2000-2001 sono uscito dalla società”.  

Oggi cosa fa Riccardo Albini? “Collaboro a riviste di Sudoku, che ho cominciato a diffondere dal 2005. E poi sto lavorando a un progetto che si chiama ilfantacalcista.it. Per ora c'è solo l'home page, partirà nei prossimi mesi: l’idea è realizzare un libro-strenna che racconti la storia dei fantallenatori. Se il gioco ha avuto successo il merito è tutto loro, vorrei raccogliere le manie e le ossessioni legate al gioco, notizie, dati, formazioni e foto, intrecciandole con la storia del calcio giocato, attraverso il coinvolgimento di personaggi anche noti. L'idea è fare un crowdfunding”.  

Internet come ha cambiato il gioco? “La Rete ha permesso di espandere il numero di giocatori. Una delle barriere è il ruolo di fantapresidente, ovvero quello che si smazza i conteggi dei risultati, per dire noi ci scambiavamo le formazioni coi pizzini al bar. Oggi ci sono siti che fanno i conti automaticamente, si dà la formazione con un click, insomma, è tutto più semplice”  

Ci vuole più abilità o fortuna per vincere? “In realtà l'aspetto dove la fortuna conta di più è il calendario: sono gli incastri con gli altri fantallenatori che determinano spesso vittorie e sconfitte. Se, però, su 10-15 anni di gioco hai vinto 3-4 volte non è casualità, la capacità di scegliere calciatori ce l'hai”.  

Ha mai avuto un calciatore che l'ha consigliato di 'comprarlo' all'asta? “Dai calciatori, in realtà, il Fantacalcio è stato sdoganato solo da qualche anno. Mi ricordo però un tweet dell'attaccante del Frosinone, Daniele Ciofani, al primo anno di A con la formazione ciociara, che diceva così: “Comprarsi al Fantacalcio e segnare, non ha prezzo...”  

E il calcio come è cambiato in questi 30 anni? Lo segue ancora come allora? “Lo seguo perché gioco a Fantacalcio. Una volta c'erano almeno tre grosse squadre: Milan, Inter e Juve. Quest'anno la Juve va a vincere l’ottavo scudetto, l'obiettivo di inizio stagione ormai è la Champions League. L'altra cosa è che negli anni '90 il campionato italiano aveva Maradona, Van Basten, Falcao, il fior fiore del calcio mondiale. Come Cristiano Ronaldo ne avevamo 2-3, almeno. Ma credo che prima o poi il nostro campionato tornerà ad essere grande”.

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