Fame di Oscar, Clooney dimagrisce: ricoverato

Il divo perde 14 chili per “The Midnight Sky” e finisce in ospedale: "Ora penso alla salute". Ma cambiare peso è l’arte di Hollywood

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di Giovanni Bogani

Nel trailer George Clooney, con una barba da Mosè, è perduto in mezzo ai ghiacci. È The Midnight Sky, il nuovo film con Clooney attore e regista, in uscita in questi giorni su Netflix. Ciò che non sappiamo è che per prepararsi al ruolo, uno scienziato malato di cancro, Clooney ha rischiato di brutto. A pochi giorni dall’inizio delle riprese, su un ghiacciaio in Finlandia, ha iniziato a sentire tremendi dolori all’addome, ed è stato ricoverato d’urgenza in ospedale. Diagnosi: pancreatite. Un’infiammazione del pancreas, ghiandola che gestisce delicati equilibri enzimatici e ormonali dell’organismo. "Ho dovuto perdere peso troppo velocemente per il film: sono dimagrito di quattordici chili. Probabilmente mi sono preso troppo poco cura di me", ha rivelato solo adesso Clooney – pienamente ristabilitosi – in un’intervista concessa al Daily Mirror dalla sua casa a Hollywood Hills dove ha trascorso i mesi della pandemia con la moglie Amal e i figli, i gemelli Alexander e Ella. A maggio, Clooney compirà sessant’anni. "Ma non vale la pena preoccuparsi per gli anni e per l’età, perché non possiamo farci niente. Meglio vivere intensamente, e cercare di rimanere in salute il più a lungo possibile". Salute che lo stesso Clooney, però, ha messo a dura prova, costringendo il suo corpo a un dimagrimento forzato e repentino. E non è certo l’unico. Di attori hollywoodiani che dimagriscono e ingrassano, che usano i loro corpi come involucri da gonfiare o sgonfiare (pensiamo solo alla Zellweger ora rotonda Bridget Jones, ora semianoressica Judy Garland), è piena la storia.

Per essere lo psicotico che non dorme da oltre un anno in L’uomo senza sonno (2004), Christian Bale perde 32 chili, riducendosi uno scheletro. Per American Hustle (2013) lo stesso Bale si è appesantito di 21 chili, facendosi venire anche un’ernia del disco. Quando De Niro arriva sul set, stringe le mani a tutti; poi chiede: e quello chi è?". "Cristian Bale", gli dicono. "No, no": non ci credeva. Lo stesso De Niro che in Toro scatenato (1981) di Martin Scorsese, per le ultime scene del pugile Jake LaMotta gonfio e stanco, aveva preso 30 chili. Metodo: viaggio in Italia, e mesi passati a mangiare pasta all’impazzata. Tornato sul set faceva fatica a respirare, Scorsese si spaventò, fermò le riprese, lo mandò dal medico. Prenderà 15 chili anche Charlize Theron per interpretare Monster (2004), col rischio di rovinare un fisico da modella. A entrambi andò l’Oscar di migliori attori.

Così come l’Oscar è andato ai divi che hanno percorso la strada del dimagrimento estremo: a Joaquin Phoenix, che per The Joker ha perso 25 chili; a Matthew McConaughey che in Dallas Buyers Club per interpretare un malato di Aids di chili ne ha persi 20. A Tom Hanks che, anch’egli malato di Aids in Philadelphia, nel 1993, ne perse 13; e il doppio, 26, ne ha persi per diventare il naufrago di Cast Away, nel 2000.

Per trasformarsi in Bobby Sands, il militante dell’Ira che fece lo sciopero della fame fino a morirne, in Hunger (2012), Michael Fassbender perde venti chili. Dieci ne perde Natalie Portman, già magra di suo, per interpretare la ballerina del Cigno nero (2011), mangiando per un mese solo carote e mandorle. Tredici ne perde Anne Hathaway prostituta malata di Tbc nel musical dei Miserabili (2012). Tutti, dopo, dicono "non lo raccomanderei a nessuno". Però lo hanno fatto. E continuano a farlo.

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