Giovedì 17 Luglio 2025
SILVIO DANESE
Magazine

Ex pilota riporta in auge un team sconfitto. Torna al cinema il cliché dell’eroe adrenalico

A sfidare Tom top-gun Cruise, ora c’è Brad top-car Pitt, in quel cinema "da corsa" che prende la pista come...

A sfidare Tom top-gun Cruise, ora c’è Brad top-car Pitt, in quel cinema "da corsa" che prende la pista come...

A sfidare Tom top-gun Cruise, ora c’è Brad top-car Pitt, in quel cinema "da corsa" che prende la pista come...

A sfidare Tom top-gun Cruise, ora c’è Brad top-car Pitt, in quel cinema "da corsa" che prende la pista come circuito della vita: dall’indimentcabile Steve McQueen di Le 24 ore di Les Mans (1971) alla coppia Damon/Bale della storica sfida (sempre a Les Mans) Ford v Ferrari (2019), passando per il Montand di Grand Prix (1966), Al Pacino di Un attimo, una vita (1977), l’altro Cruise di Giorni di tuono e la coppia Hemsworth/Bruhl che fanno Hunt/Lauda in Rush (2013).

La notizia di lancio è: Pitt guida la McLaren Mcl60 in F1 superando, prima dei 310 in rettilineo, il terrore delle assicurazioni. Poi ci sono il campionissimo Hamilton, che supervisiona e produce e le telecamere/Iphone inventate ad hoc e piazzate dappertutto nel corpo auto/pilota, capaci di surclassare qualsiasi emozione di cronaca televisiva.

La storia, ovvero l’ex pilota richiamato per riportare in auge un team sconfitto? Ma dai, il film è quella cosa che abbiamo detto sopra, l’attore che prende in mano l’eccitazione e il rischio del reale (Pitt conta sulla sua passione motociclistica agonistica). Il cinema ritorna ancora una volta ai cliché dell’eroe adrenalinico che tenta l’ultima impresa per la vittoria, ma sequenze incandescenti. Al timone il navigato Kosinski del Maverick con Cruise: la vera sfida...

Silvio Danese