Venerdì 11 Luglio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Eutopici e sostenibili. Massive Attack in Italia

Del Naja e Marshall tra Milano, Ferrara e Napoli. Immaginando ancora il futuro

I Massive Attack in tour in Italia

I Massive Attack in tour in Italia

Nell’annoso e amletico dubbio – è lui o non è lui Banksy? – Robert Del Naja con i Massive Attack torna in Italia. La sua seconda patria. Lui che forse sarebbe l’imprendibile writer, lui che se vede Napoli non muore, ma torna a sorridere. E a festeggiare. Soprattutto se la destinazione è il “Maradona“, lo stadio della squadra appena scudettata. E lui c’era a festeggiare questo quarto scudetto. Lui abbonato al Napoli, anche quando sgomitava in serie C. Curioso che questo tour italiano sia partito ieri sera da Milano (il cielo nerazzurro stinto dopo aver perso lo scudetto proprio contro la squadra di Conte) e che passi inevitabilmente per Napoli, l’Arena Flegrea. Da un parco della Musica a un’area sotto pressione per il fenomeno del bradisismo con relative scosse. Ma prima di arrivare a Napoli i Massive Attack saranno questa sera a Ferrara, piazza Ariostea.

Dove eravamo rimasti? Nell’ultimo anno solare i Massive Attack non hanno mai smesso di girare, suonare e denunciare. Nel segno della sostenibilità. A febbraio si era scomodata anche la Bbc per raccontare il festival di Bristol, capitale del trip hop, patria d’elezione dei Massive Attack come dei Portishead e di Tricky (ma quanto erano meravigliosi gli anni ’90?). Nel concerto di 3D (l’aka di Robert del Naja) e di Daddy G (Grant Marshall) le emissioni di carbonio hanno raggiunto il picco minimo rispetto a tutti gli altri eventi live mondiali. Un taglio deciso alle emissioni. Che lo stesso Del Naja non ha esitato a definire come un "possibile modello" per i concerti futuri. Fedeli alla linea, ripropongono anche in questo tour italiano la stessa attenzione al taglio delle emissioni di carbonio.

D’altronde l’ultima uscita discografica, in versione ep, datata 2020, era più di una dichiarazione d’intenti: Eutopia. Musica e immagini che rimettevano in circolo il passato appena lasciato alle spalle (l’emergenza Covid) volgendo lo sguardo al futuro. "Ma non è un errore ortografico", disse lo stesso Del Naja a proposito di quell’Eutopia che sembrava una storpiatura di Utopia.

Non sono stati anni semplici, gli ultimi vissuti dai Massive Attack. Anche per questioni personali. Nell’ottobre di due anni fa se ne è andato Angelo Bruschini, chitarrista della band, anche lui nativo di Bristol. I Massive Attack qualche mese prima avevano sospeso il tour europeo, confidando che si riprendesse. Ma per Bruschini purtroppo il finale era già scritto.

In una delle ultime apparizioni italiane lo schermo dietro a Del Naja si era illuminato con la scritta: la storia ci risveglia?

Questa sera a Ferrara, sicuramente, proveranno a rispondere alla domanda.

Matteo Massi