Eurovision 2021, i Maneskin con 'Zitti e buoni' salgono sul tetto d'Europa

La band romana sbaraglia al televoto. Damiano: "Il rock non morirà mai"

Eurovision 2021 incorona i Maneskin (Ansa)

Eurovision 2021 incorona i Maneskin (Ansa)

Roma, 22 maggio 2021 - I Maneskin vincono l'Eurovision 2021. Da via del Corso a Roma al tetto d'Europa: Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarra) e Ethan Torchio (batteria), dopo il successo a Sanremo 2021, con 'Zitti e buoni' fanno il pieno anche all'Eurovision e portano la prossima edizione della kermesse in Italia. Commossi ed emozionati, i romani esultano. "Il rock non morirà mai" dice Damiano David.

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Il verdetto al termine della finale della 65esima edizione dell'Eurovision Song Contest, l’evento canoro più popolare in Europa, a cui partecipano quest'anno 39 Paesi. Alla finale, però, sono arrivati in 26: 20 Paesi qualificati tramite le due semifinali, i Big Five - Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito - e il paese ospitante, cioè i Paesi Bassi.

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All'Ahoy Arena di Rotterdam, alla presenza del pubblico e con diretta su Raiuno con il commento di Cristiano Malgioglio e Gabriele Corsi (e in contemporanea su Rai Radio 2), il clima si fa subito incandescente (e stracolmo di lustrini) con la passerella dei 26 artisti in gara. Poi la musica.

Apre lo show Cipro con Elena Tsagrinou (che ricorda vagamente Lady Gaga) e il già tormentone 'El diablo'. Quindi per l'Albania si esibisce la grintosa Anxhela Peristeri con 'Karma', mentre per Israele c'è Eden Alene con 'Set Me Free'.

Per il Belgio ci sono gli impeccabili Hooverphonic con le atmosfere raffinate di 'The Wrong Place', segue la Russia con Manizha e la sua 'Russian Woman': un pezzo tosto per una nazione tradizionalmente maschilista visto che è un brano a supporto delle donne e della comunità Lgbt, motivo per cui è stata contestata in patria.

La sesta esibizione è della favorita Malta con Destiny, una voce pazzesca per 'Je me casse', seguono i The Black Mamba del Portogallo con 'Love Is On My Side'. Si torna a ballare con la Serbia: le Hurricane (le Charlie's Angels serbe) si scatenano con 'Loco loco'. Per il Regno Unito c'è James Newman con 'Embers', per la Grecia la cantante Stefanìa (con i ballerini invisibili) propone 'Last dance'. La Svizzera con Gjon’s Tears intona 'Tout l'univers'.

E' il momento dell'Islanda: la band Daði og Gagnamagnið con '10 Years' non si esibisce dal vivo (ma piace molto) visto che Johann Sigurður, il ballerino e tastierista del gruppo, è positivo al Covid-19 e, quindi, viene mandata la performance dell'ultime prove.

Poche emozioni con la Spagna rappresentata da Blas Cantò e il brano 'Voy A Quedarme'. Quindi la Britney Spears di Moldavia, cioè Natalia Gordienko, tra lustrini e pailettes canta 'Sugar'. La Germania con Jendrik propone 'I Don’t Feel Hate', brano allegro contro ogni forma di odio e discriminazioni. Momento rock con la Finlandia rappresentata dai Blind Channel con 'Dark Side'. Canzone quasi disneyana per la Bulgaria: Victoria canta 'Growing Up Is Getting Old'.

Momento dance con la Lituania: 'Discoteque' è il pezzo da discoteca dei The Roop, tutti vestiti di giallo. Altro gruppo: per l'Ucraina ci sono gli Go_A con la psichedelica 'Shum'. Ventesima esibizione: c'è la quotatissima Francia rappresentata da Barbara Pravi con la struggente 'Voilà'. L'Azerbaigian gareggia con Efendi e la sua 'Mata Hari', la Norvegia, invece, è rappresentata da Tix con 'Fallen Angel' (testo contro il bullismo), quindi i Paesi Bassi con Jeangu Macrooy che canta 'Birth Of A New Age'.

E' il momento dell'Italia: tra fuoco e fiamme i Maneskin accendono l'arena con 'Zitti e Buoni' (senza parolacce). L'esibizione è pazzesca, la coreografia d'avanguardia, Damiano chiude urlando “Make Some Noise” e il pubblico va in delirio. "Siamo troppo contenti dell'esibizione" dicono i Maneskin una volta tornati in camerino.

Segue la Svezia con il giovane Tusse con 'Voices' e chiude San Marino con la bolognese Senhit (accompagnata dal rapper Flo Rida) con l'energica 'Adrenalina'.

Le esibizioni sono finite, scatta il televoto (i giudizi del pubblico eurovisivo si uniscono a quelli delle giurie tecniche di ciascun Paese in gara). L'Italia non può votare i Maneskin e la regina dei social, Chiara Ferragni, fa un appello via Instagram chiedendo ai suoi milioni e milioni di follower che vivono all'estero di votare per la band romana. Aspettando l'esito del televoto, la musica va avanti. Tra i vari ospiti anche Afrojack, il marito di Elettra Lamborghini, che trasforma l'arena in un grande dance floor. Si esibiscono poi alcuni ex vincitori della kermesse, tra cui Duncan Laurence, vincitore nel 2019.

Inizia lo spoglio dei voti. Le giurie tecniche sono 'avare' con l'Italia (solo Slovenia, Ucraina, Croazia e Georgia danno i 12 punti) mentre Svizzera e Francia prendono il largo. Alla fine, prima la Svizzera con 267 punti, seconda la Francia con 248 e terza Malta con 208. L'Italia è quarta con 206 punti. Adesso, però, c'è da incorporare il verdetto del televoto. E le emozioni schizzano alle stelle:  è un tripudio per l'Italia che guadagna 318 punti e schizza a 524 punti, sul tetto d'Europa. L'Italia vince, così, il suo terzo eurofestival dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 con 'Non ho l'età' e Toto Cutugno nel 1990 con 'Insieme: 1992.

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