Eterno Pinocchio: ora Geppetto è Tom Hanks

Il capolavoro di Collodi non smette di ispirare il cinema. In arrivo la versione “mista“ con l’animazione e il divo, e c’è il progetto di del Toro

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di Giovanni

Bogani

Pinocchio. Il suo fascino non è ancora finito. Anzi. Il burattino di legno, la creatura nata dal genio visionario di Collodi alla fine dell’Ottocento, torna al cinema. In una nuova versione, un musical con animazione unita ad attori in carne e ossa, firmato Robert Zemeckis. E con Tom Hanks nei panni di Geppetto. In un cast internazionale di altissimo profilo, ci sarà Giuseppe Battiston nel ruolo di Mangiafuoco.

Uscirà l’8 settembre, esclusivamente su Disney+, nel “Disney Day“, il giorno in cui la casa di produzione celebra se stessa. Da poche ore è uscito il trailer di due minuti, che ci permette di farci un’idea più precisa di ciò che ci aspetta. Il nuovo Pinocchio riprende quello animato, sempre Disney, del 1940, con un Pinocchio in una specie di costume tirolese. Mentre il Geppetto di Tom Hanks ha un debito con quello, memorabile, interpretato da Nino Manfredi, nel Pinocchio televisivo di Luigi Comencini. La Fata dai capelli turchini sarà l’attrice e cantante britannica di origine nigeriana Cynthia Erivo, la prima Fata nera. Nel cast c’è un’altra conoscenza degli spettatori italiani: Frances Alina Ascione, la voce della "social band" di Radio 2 Social Club, che interpreta Una stella cade, versione italiana del brano cantato dalla Fata.

Ma è Tom Hanks, indiscutibilmente, la star del film. Da poco lo abbiamo visto trasformato, quasi irriconoscibile, in Elvis di Baz Luhrmann, in cui interpreta, in certo modo, il burattinaio di Elvis. E anche qui è alle prese con un burattino: con un look di riccioli grigi, baffetti, abiti stazzonati ottocenteschi, di fronte al burattino in animazione. Hanks è amico e complice di vecchia data di Zemeckis, che lo ha diretto in Forrest Gump e in Castaway.

Quello targato Disney non è l’unico Pinocchio cinematografico in arrivo. Guillermo del Toro, il regista visionario, premio Oscar per La forma dell’acqua, ne ha diretto una versione in animazione stop motion, prodotta da Netflix, con le voci di Tilda Swinton, Cate Blanchett, John Turturro.

La storia d’amore fra Pinocchio e il pubblico è davvero lunga. Nel febbraio 1883, è passato quasi un secolo e mezzo, Le avventure di Pinocchio venivano pubblicate per la prima volta in un piccolo volume, grazie a una casa editrice di Firenze, la Felice Paggi, che lo mise in vendita in una libreria vicino al Duomo. All’autore, Carlo Lorenzini detto Collodi, andarono mille lire: poco anche per l’epoca. Del resto, lui stesso considerava quel libro "una bambinata". Ma il successo di quella bambinata fu enorme. In quel burattino bugiardo e maestro dell’arte di arrangiarsi, stupefatto e furbo, tutti si riconoscevano.

Pinocchio conosce la miseria e la fame. C’è, nel racconto di Collodi, la realtà dell’epoca, e c’è anche tanta fantasia: la Fata turchina, gli animali parlanti, il Paese dei Balocchi, il ventre della balena. Tutto quello che serviva per nutrire l’immaginazione di milioni di lettori in tutto il mondo. Il libro è stato tradotto in 240 lingue, ed è l’opera più venduta nella storia della letteratura italiana. I registi di cinema si accorsero prestissimo del potenziale di quella storia.

Il primo Pinocchio cinematografico è del 1911. Nel 1940 Disney fa sua l’avventura, e conquista i mercati di tutto il mondo. Nel 1972 arriva il Pinocchio tv di Luigi Comencini, con Andrea Balestri protagonista, e un immenso Nino Manfredi nel ruolo di Geppetto. Poi è iniziata quella che potremmo chiamare la “maledizione di Pinocchio“.

Nel 1994 Francesco Nuti, all’apice del successo, gira OcchioPinocchio, il suo film più ambizioso e sfortunato. Una storia di Pinocchio aggiornata all’oggi, girata negli Stati Uniti, con un budget enorme, e incassi non paragonabili alle spese. Nel 2002, fresco di Oscar per La vita è bella, Roberto Benigni girò Pinocchio, che con i suoi 45 milioni di euro divenne il film più costoso della storia del cinema italiano. Decise di interpretare lui stesso, a cinquant’anni, il burattino. Scelta rischiosa. Gli incassi non ripagarono il budget, e anche Benigni rimase scottato. L’ultimo Pinocchio italiano è quello immaginato e realizzato da Matteo Garrone. Benigni, da Pinocchio, diventa Geppetto. Il piccolo Federico Ielapi interpreta il burattino, con un trucco geniale che lo trasforma in una creatura metà vegetale, metà umana. I costumi di Massimo Cantini Parrini valgono una candidatura all’Oscar.

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