L'estinzione dei grandi animali marini causerà un disastro negli ecosistemi

Uno studio ha ipotizzato cosa potrebbe accadere se nei prossimi 100 anni si estingueranno squali, orsi bianchi, foche e tartarughe

Un terzo della megafauna marina è a rischio estinzione

Un terzo della megafauna marina è a rischio estinzione

Se le cose non cambiano, nel giro di un secolo molte specie della grande fauna del mare andranno incontro all'estinzione. La scomparsa di squali, foche, tartarughe e orsi polari non significherebbe solo la perdita di animali straordinari, ma avrebbe anche conseguenze ecologiche molto più gravi di quanto si immaginava, perché svolgono funzioni fondamentali e in alcuni casi insostituibili negli ecosistemi. L'impatto dell'estinzione della megafauna è stato calcolato in uno studio di un team internazionale di ricercatori, pubblicato sulla rivista Science Advances.

La megafauna in pericolo

Per megafauna marina si intendono quelle specie che vivono nell'oceano e sulle coste con una massa corporea superiore a 45 kg: pesci e mammiferi in primis, ma anche rettili, uccelli (il pinguino imperatore) e alcuni molluschi. Un terzo di queste specie è classificato a rischio a causa del riscaldamento globale, dell'inquinamento e della pressione delle attività umane. Se il ritmo attuale resterà invariato, le stime prevedono l'estinzione del 18% della megafauna entro cento anni e di conseguenza la ricchezza degli ecosistemi calerebbe dell'11%. Nell'ipotesi peggiore possibile, se tutte le specie a rischio dovessero scomparire la ricchezza degli ecosistemi crollerebbe del 48%. L'impatto sui sistemi marini sarebbe catastrofico.

Perché i grandi animali marini sono così importanti

Balene, dugonghi, calamari, vongole giganti e gli altri animali "mega" svolgono molti ruoli specifici e diversi: ad esempio trasportano nutrienti da un habitat all'altro, collegano vari ecosistemi con le migrazioni, i predatori mantengono sotto controllo le popolazioni dei piccoli animali al di sotto di loro nella catena alimentare. I ricercatori hanno preso in esame tutte le 334 specie della megafauna, individuando quelle caratteristiche "funzionali" che ne determinano il ruolo negli ecosistemi, da cosa mangiano, alle loro dimensioni, alle distanze che percorrono. In questo modo hanno quantificato quante e quali funzioni si perderebbero con l'estinzione di ciascuna specie, per cercare di rispondere al quesito cruciale: nel caso accadesse, la natura ha un piano di riserva? Purtroppo no: la "ridondanza" fra i grandi animali marini è molto limitata. Se una specie sparisce difficilmente un'altra può sostituirla in tutte le sue funzioni, che potrebbero così andare irrimediabilmente perdute. Leggi anche: - Questa gigantesca creatura marina è l'animale più lungo della Terra - Non è troppo tardi per salvare gli oceani: potremmo farcela entro il 2050 - Riscaldamento globale, le specie marine stanno cambiando casa
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