Mercoledì 24 Aprile 2024

L'eruzione del vulcano a Tonga è stata la più grande mai registrata

Secondo gli esperti il fenomeno avvenuto nell'arcipelago di Tonga lo scorso gennaio ha sprigionato una forza pari a centinaia di bombe atomiche

L'esplosione del vulcano Hunga Tonga in un'immagine satellitare

L'esplosione del vulcano Hunga Tonga in un'immagine satellitare

L'eruzione del vulcano Hunga Tonga, avvenuta nel gennaio 2022 nell'arcipelago di Tonga, è stata la più grande mai registrata con le moderne attrezzature di cui dispone la scienza. A rivelarlo è stata un'equipe del National Institute of Water and Atmospheric Research della Nuova Zelanda, secondo cui le ripetute esplosioni del vulcano sottomarino – responsabili tra le altre cose di svariati tsunami – avrebbero generato una forza equivalente a centinaia di bombe atomiche. Lo studio ha calcolato che, a seguito dell'eruzione, dal vulcano sono fuoriusciti quasi 10 chilometri cubi di materiale, pari a 2,6 milioni di piscine olimpioniche, con un'ampia quantità di detriti che sono stati catapultati a un'altezza di oltre 40 chilometri dalla superficie terrestre. "L'eruzione ha raggiunto altezze record, in quanto è la prima volta che vediamo toccare la mesosfera [lo strato dell'atmosfera che si trova sopra la stratosfera, ndr]", ha dichiarato il geologo marino Kevin Mackay; "È stato come un colpo di fucile sparato direttamente nel cielo". Alla luce delle prove raccolte, gli autori ritengono che l'eruzione dell'Hunga Tonga possa rivaleggiare con il terribile disastro del Krakatoa avvenuto in Indonesia nel 1883, che provocò più di 36 mila vittime. "L'unica differenza", ha spiegato Mackay; "è che in questo caso si è trattato di un vulcano sottomarino, che è anche il motivo per cui abbiamo avuto degli tsunami con onde così grandi". Gli esperti hanno anche scoperto che dopo l'accaduto il cratere del Hunga Tonga è diventato più profondo di altri 700 metri. Ulteriori evidenze dimostrano che le colate piroclastiche derivanti dall'eruzione, la miscela di materiale magmatico e gas incandescenti che può raggiungere temperature di 1000 gradi centigradi e velocità di 700 chilometri orari, hanno trasportato i detriti del vulcano lungo i fondali marini ad almeno 80 chilometri di distanza dalla fonte principale. "Ma i flussi piroclastici potrebbero essersi estesi anche oltre, forse fino a 100 chilometri di distanza", hanno concluso gli autori.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro