Giovedì 18 Aprile 2024

Equinozio di primavera 2023: perché è il 20 marzo e come mai la data cambia sempre

Lunedì 20 marzo (e non il 21) diremo addio all'inverno: le ore di luce e di buio si equivarranno, dopodiché le giornate diventeranno sempre più lunghe. L'equinozio di primavera è il simbolo della rinascita: ecco qualche curiosità sul suo significato e le tradizioni legate ad esso

Primavera e giornate con più luce in arrivo

Primavera e giornate con più luce in arrivo

Roma, 19 marzo 2023 - Lunedì sera, il 20 marzo 2023 finirà ufficialmente l’inverno e arriverà la primavera nell’emisfero boreale. Alle ore 22.24 si verificherà l’equinozio di primavera – dal latino aequinoctium, composto da aequus (uguale) e nox (notte) – quando i raggi solari saranno perpendicolari all’asse di rotazione sulla Terra. Lunedì, quindi, le ore di luce e di buio saranno uguali, e da questo punto in poi le giornate diventeranno via via più lunghe andando verso l’estate. L’equinozio di primavera porta il risveglio della natura dopo il periodo di letargo invernale; infatti, viene festeggiato in molte culture del mondo come un momento di rinascita e rinnovamento.

Equinozio di primavera 2023: significato e orario esatto. Quando inizia oggi la primavera

Cos’è l’equinozio e perché cambia sempre data

L’equinozio è un fenomeno astronomico che si verifica due volte l’anno, una volta tra il 19 e il 21 marzo e una volta tra il 21 e 23 settembre. Nell’immaginario collettivo si è affermato il 21 marzo come il primo giorno di primavera, ma in realtà negli ultimi 20 anni solo due volte lo è stato davvero. L’equinozio di primavera, infatti, non si verifica il 21 marzo dal 2007, e in base ai calcoli degli astronomi, la tendenza si sposterà più verso il 19 marzo a partire dal 2044.

Questo evento astronomico cambia sempre data e orario esatti, perché il tempo che impiega la Terra per completare un’orbita attorno al Sole non corrisponde esattamente a un numero intero di giorni. Infatti, la durata di un anno solare è di circa 365 giorni e 6 ore. Per compensare questa differenza e cercare di allineare il calendario con la durata effettiva dell’anno solare, ogni 4 anni si aggiunge un giorno in più al calendario, dando origine all’anno bisestile. Tuttavia, anche questa soluzione non è perfetta, perciò la data può variare di qualche ora o di un giorno intero rispetto all’anno precedente.

Tradizioni legate all’equinozio di primavera

L’equinozio di marzo ha una forte valenza simbolica e spirituale in molte culture del mondo, anche se in Italia non ha una tradizione specifica associata. Eppure, ci sono alcune festività e riti che celebrano l’arrivo della bella stagione: in alcune regioni, soprattutto nel Centro e nel Sud, si festeggia ad esempio la sagra di primavera. Inoltre, l’equinozio di marzo serve anche per calcolare la data del giorno di Pasqua. Secondo quanto deciso nel Concilio di Nicea del 325 d. C., la Pasqua è la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera (in questo caso l’inizio della primavera venne stabilito per convenzione il 21 marzo, anche se, come già menzionato, astronomicamente l’equinozio può verificarsi anche il 20 o il 19).

Le festività più famose legate all’equinozio di primavera si celebrano, tuttavia, al di fuori dell’Europa. Nel Medio Oriente questo evento occupa un posto molto importante nel calendario, in quanto segna il Capodanno persiano, chiamato Nowruz. In Giappone, invece, l’equinozio di primavera è una festa nazionale dedicata alla memoria dei propri antenati e alla pulizia delle tombe, ricordando il Giorno dei Morti delle culture occidentali. Ma forse una delle tradizioni più conosciute del mondo ha origini in India, dove un giorno di plenilunio vicino all’equinozio di marzo si celebra la Festa dei Colori, ovvero Holi. I partecipanti lanciano polveri colorate l’uno sull’altro, avvolgendosi in una grande nuvola arcobaleno.

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