Primavera 2021: la stagione inizia con l'equinozio tra tradizioni e leggende

L'equinozio di primavera (quest'anno il 20 marzo) segna l'inizio della primavera ed è legato a feste e tradizioni molto antiche

La festa di Holi in India

La festa di Holi in India

Sabato 20 marzo inizia la primavera 2021. A dare il benvenuto alla bella stagione è come di consueto l'equinozio primaverile, l'evento astronomico che chiude l'inverno, dando vita a una giornata in cui le ore di luce e di buio si equivalgono. Non a caso l'origine etimologica di equinozio fa riferimento al latino aequinoctium, unione delle parole aequus (uguale) e nox (notte), ossia "notte uguale (al dì)". Il fenomeno è dovuto al fatto che in quest'occasione il sole si viene a trovare allo zenit dell'equatore e i suoi raggi colpiscono perpendicolarmente l'asse di rotazione del nostro pianeta.

Tutto quello che c'è da sapere Al netto degli aspetti più strettamente scientifici, l'arrivo della primavera è legato a tradizioni millenarie, alcune delle quali sono giunte fino ai giorni nostri. Tra queste c'è Sham El Nessim, una delle più antiche feste di primavera al mondo, che si tiene in Egitto da 4700 anni. Sham El Nessim, che significa "fiutare il vento", cade il primo lunedì dopo la Pasqua copta e prevede grandi picnic all'aperto per respirare la brezza primaverile. Leggenda vuole infatti che in questa giornata l'aria abbia un effetto straordinariamente benefico sul fisico. Tra i cibi consumati sui prati ci sono le uova bollite e colorate, simbolo del cosmo e di rinascita.

Equinozio di primavera 2021: perché cade il 20 marzo e non il 21 La versione induista delle festa di primavera si chiama invece Holi, un appuntamento noto anche come "festa dei colori". Si tratta di una ricorrenza religiosa praticata principalmente in Nepal e in India, che celebra la rinascita e la reincarnazione, nonché il trionfo del bene sul male. È caratterizzata da un rito dal sapore carnevalesco, che consiste nel lanciarsi addosso polveri di pigmenti coloratissimi, misti ad acqua. Alla base di questa usanza ci sono vari miti, tra cui uno che coinvolge il Dio Krishna e il suo grande amore per Radha. Si narra che da bambino il Dio Krishna fosse geloso della carnagione di Radha, che rispetto alla sua era molto più chiara. Raccogliendo un consiglio scherzoso della madre Yashoda, Krishna colorò il volto di Radha; da qui il gioco d'amore in cui le coppie si sporcano a vicenda il viso in segno d’affetto. La festa di Holi non ha una data fissa, ma viene di norma celebrata all'avvicinarsi dell'equinozio di primavera, in un giorno di plenilunio. Negli anni l'evento ha preso piede in modo laico in molte parti del globo, per via della sua indole giocosa molto apprezzata dai più giovani. Un'altra consuetudine antichissima, risalente alla dinastia cinese Tang, riguarda il Giappone, dove il periodo tra la fine di marzo e la prima metà di aprile è sinonimo di Hanami, letteralmente "ammirare i fiori di ciliegio". Lo spettacolo naturale della fioritura è molto sentito dalla popolazione del Sol Levante, che storicamente festeggia l'avvenimento con picnic a base di sushi, birra e sake, consumati all'ombra di questi alberi, chiamati sakura. Per i giapponesi i ciliegi simboleggiano la bellezza effimera e la caducità del mondo, e come tali sono una perfetta metafora della vita. Per finire vale la pena ricordare che l'equinozio primaverile ha un importante speso specifico anche nella tradizione cristiana. La festa della Pasqua cade infatti la domenica successiva al primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera. Quest'ultimo per la Chiesa è fissato convenzionalmente il 21 marzo, sebbene l'evento astronomico possa in realtà verificarsi anche il 20 o addirittura il 19 dello stesso mese.

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