Non leggi le e-mail nel fine settimana? Twitter ti licenzia

Diversi dipendenti dell’azienda americana avrebbero perso il loro accesso ai sistemi di Twitter perché non hanno firmato l'impegno alla riservatezza inviato da Musk via e-mail nel weekend

Il logo del social network

Il logo del social network

Che il rapporto tra Elon Musk e i dipendenti di Twitter non fosse idilliaco era chiaro già dal momento in cui il tycoon ha acquistato il social network nello scorso mese di ottobre. Tagli immediati al personale, orari folli richiesti ai lavoratori con tanto di stanze della sede di San Francisco trasformate in camere da letto per riposarsi a tarda notte. E polemiche per la decisione di Musk di riammettere sulla piattaforma profili bannati. L’ultimo capitolo di questa saga che sembra davvero infinita è quella che riguarda il possibile licenziamento di diversi dipendenti di Twitter per non aver firmato l’impegno alla riservatezza che il nuovo proprietario del social network aveva inviato loro durante il fine settimana attraverso una e-mail. Chi non ha risposto alla comunicazione, quando ha provato ad accedere alla piattaforma, si è visto negare l’accesso. La storia è stata svelata da Platformer.

Cosa è successo con la mail di Elon Musk

Alla base dell’allontanamento dei dipendenti di Twitter c’è una e-mail nella quale Elon Musk chiede un impegno scritto al vincolo di riservatezza a chi lavora nel social network. Chi riceveva la e-mail – racconta Platformer – aveva tempo fino alle 17 di sabato 10 dicembre per firmare la richiesta e impegnarsi a rispettare gli accordi di non divulgazione delle informazioni interne. La e-mail, però, è stata inviata nel mezo del fine settimana e in molti non hanno controllato i dispositivi, scoprendo il “taglio” soltanto quando hanno provato ad accedere ai servizi di sistema interni di Twitter una volta tornati al lavoro.

Forse qualcuno non ha accettato la richiesta di Musk

I dipendenti di Twitter al centro dell’ennesima polemica sarebbero, secondo quanto rivelato da Platformer, circa un centinaio. Ciò che resta da capire è se tutti i lavoratori coinvolti non hanno letto la e-mail perché non hanno controllato i propri dispositivi nel fine settimana, oppure se hanno deliberatamente deciso di non firmare la richiesta del loro nuovo datore di lavoro.