Le meduse non hanno esattamente un cervello come il nostro o quello di altri esseri, ma un’equipe di scienziati del Cal Tech ha trovato un modo per leggere la loro mente. Ci sono riusciti grazie a un ritocco genetico che permette di osservare come i neuroni di una medusa lavorano insieme per compiere movimenti complessi, come per esempio afferrare e mangiare una preda. Una scoperta notevole, appena pubblicata sulla rivista Cell.
Come pensa una medusa
Il team americano ha analizzato la Clytia hemisphaerica, una minuscola specie di medusa trasparente (misura circa un centimetro di diametro), che ha un sistema nervoso di soli 10 mila neuroni, quindi facilmente osservabile al microscopio. I ricercatori hanno modificato geneticamente la medusa in modo che i neuroni brillassero quando attivati e sono riusciti a leggere i pensieri elementari del mollusco, notando un livello di organizzazione neurale inaspettato. Il sistema nervoso delle meduse non è molto cambiato rispetto alla sua formazione avvenuta 500 milioni di anni fa: è privo di un sistema centrale e ha neuroni disposti in modo molto semplice, in una rete simile per forma a quella di un ombrello, proprio come il suo stesso corpo. Si è visto che in corrispondenza di un’azione, come la cattura di una preda, si attivano i neuroni di una determinata parte di questo “ombrello” e inviano messaggi ad altri neuroni, collegati alla bocca della medusa. È stato realizzato un video sorprendente che mostra il funzionamento del meccanismo della cattura di un gambero e la sua digestione. Si può vedere qui https://scitechdaily.com/caltech-researchers-read-a-jellyfishs-mind/