Martedì 23 Aprile 2024

È Trevi a guidare la cinquina dello Strega Ma il “Pane” della Bruck ha già vinto tra i Giovani

Emanuele Trevi, con 256 voti per il suo Due vite (Neri Pozza), guida la cinquina del Premio Strega 2021 votata ieri sera per la prima volta al Teatro Romano di Benevento. Al secondo posto Edith Bruck con 221 voti per Il pane perduto (La nave di Teseo) e al terzo Donatella Di Pietrantonio con 220 voti per Borgo Sud (Einaudi). Quarta Giulia Caminito con L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), 215 voti, e quinto Andrea Bajani con Il libro delle case (Feltrinelli), 203 voti. Grande sorpresa per l’esclusione di Teresa Ciabatti e il suo Sembrava bellezza (Mondadori) dato per favorito; prima degli esclusi è Lisa Ginzburg con Cara pace (Ponte alle Grazie). Su un totale di 660 aventi diritto al voto hanno votato in 600. A presiedere il seggio Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020 con Il colibrì. La proclamazione del vincitore dello Strega 2021 si terrà al Ninfeo di Valle Giulia a Roma l’8 luglio.

Nella cerimonia di presentazione della cinquina dei finalisti, in collegamento video da Roma, il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, ha proclamato il Premio Strega Giovani 2021, che è andato al romanzo della Bruck con 65 preferenze su 416 voti espressi. Il libro della Bruck, alla quale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, è stato votato da una giuria di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni provenienti da oltre 60 scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero (Berlino, Bruxelles, Parigi). "Incontro da tanti anni i giovani nelle scuole che mi ripagano con il loro leggere e andrò avanti finché avrò respiro. I giovani sono migliori di quello che pensiamo", ha detto la scrittrice e poetessa di origine ungherese, 89 anni. Nata in una povera e numerosa famiglia ebrea, sopravvissuta ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen, ne Il pane perduto ripercorre la sua vita, dalla deportazione nei campi di concentramento, quando era ancora bambina, al presente, perché adesso "è ancora più importante ricordare".

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