Giovedì 18 Aprile 2024

E ora la voce vola in Italia

Il primo amore per il canto sbocciato in Puglia dov’è nata la famiglia della mamma. Ma è il Regno Unito che l’ha consacrata

Migration

La BBC l’ha scelta per eseguire l’inno ’God Save the Queen’ con cui si sono aperti ufficialmente i festeggiamenti radiofonici per il Giubileo di Platino della regina Elisabetta che l’emittente ha seguito passo passo. "Ero su un terrazzo a Manchester di prima mattina e Dio ha voluto risparmiarci la pioggia". E poi di corsa in auto alla Queen Elizabeth Hall di Londra dove si è esibita con la Bbc Concert Orchestra in ’Royalty on Screen - A Jubilee Celebration’, primo concerto dal vivo con pubblico dopo la pandemia, diretto da Bramwell Tovey. Per Carly Paoli l’onore di sfoderare la potenza delle sue corde vocali per la casa regnante non è stata tuttavia una novità. "Il ricordo più gratificante legato alla mia professione mi conduce proprio a un’esibizione privata a Windsor, invitata da Carlo e Camilla, per un evento della Prince’s Foundation. Mi hanno ringraziata e ho già ricevuto l’invito per l’anno prossimo a St. James’s Palace".

Il Regno Unito le ha regalato il successo, ma anche l’Italia ha un ruolo non secondario nel suo cuore...

"Infatti adesso sono in Puglia. Passerò tutta l’estate a Leuca. La famiglia di mia mamma viene da Spongano e tra zii e cugini tutti fanno musica. Mio papà invece è di Nottingham. Ha sempre fatto il camionista ma adesso mi fa da autista. Ha guidato lui fino al tacco d’Italia perché quest’anno con noi ho Fred, il cagnolino mezzo terrier e mezzo jack russell che ho appena adottato".

La Puglia ha avuto un qualche ruolo anche nella scoperta della sua vocazione?

"Mio nonno mi ha portata fin da piccola a cantare a tutte le sagre e quindi posso dire di aver imparato qui ad andare su un palco. Fin da quando avevo 3-4 anni non stavo, infatti, mai zitta, cantavo in continuazione guardando i film della Disney. E poi ho adottato come artista il cognome italiano di mia madre, anche lei fondamentale nella mia formazione per la passione dei musical che mi ha trasmesso. Hopkins come mio padre era cognome più adatto a un medico che a una cantante lirica".

Quale considera casa?

"Dove sto, a venti minuti da Stonehenge, nel Wiltshire, anche se le mie amicizie del cuore restano quelle pugliesi dell’infanzia e qui avverto subito un senso di pace assoluto".

Quali sono stati i suoi inizi?

"A nove anni ho cominciato a prendere lezioni di canto e subito hanno scoperto che le mie tonalità erano classiche. A 16 anni ho vinto una borsa di studio al conservatorio e ho seguito corsi di ballo, canto e teatro e poi un’altra solo per studiare la musica lirica. Sono stata fortunata a trovare persone che hanno creduto in me".

Conta più il talento o la fortuna?

"Entrambe. Non è facile trovare persone che ti appoggino e invece io ho al mio fianco fin dai nove anni Liz, che è una sorta di mia seconda madre e tuttora mi fa da coach perché un altro paio di orecchie oltre alle mie sono fondamentali per capire dove sbaglio".

Nel suo futuro ci sarà un debutto anche nell’opera?

"Mi piacerebbe un musical perché amo molto anche recitare. Ma in questo momento mi sto divertendo molto a creare la musica, a scrivere parole e testi. Mi piace la musica di Hollywood, mi piacciono i film di Judy Garland nei quali sono inseriti anche brani per voci potenti. Poi c’è la moda, forse l’ambito nel quale esprimo maggiormente la parte italiana del mio animo e che traduco in scenografie che non occultano, ovviamente, le priorità vocali ma contribuiscono a proporre uno spettacolo diverso, più ricco".

Ha altri hobby?

"Il ballo latino-americano. Il mio idolo è Marc Anthony".

Ha qualche modello di cantante lirico a cui si ispira?

"Renée Fleming, la cui voce è puro cioccolato fondente, poi l’americana Frederica von Stade ma anche un tenore come Tito Schipa che viene da Lecce come me. C’è da imparare sempre da tanti, da tutti, anche da personalità diversissime tra loro. Anche perché la voce cambia e tu devi saperla assecondare con una pari crescita mentale".

Cosa fa per tutelarla e coccolarla?

"Una vita sana, senza fumo né alcol e alimentandomi bene. Poi il giorno che precede il concerto non parlo, per riposarla. Guardo un film o leggo anche per staccare la testa dopo aver tanto studiato e tanto provato".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro