Mercoledì 24 Aprile 2024

E il Vate volò dalla finestra

Giovanni

Morandi

Come nel più classico dei gialli, nascosti dalle ombre della sera, c’erano due occhi che videro quel che non avrebbero dovuto: quelli del giardiniere e questo è il suo racconto. Il poeta si sporgeva dal balcone mentre l’aria era cullata dalla musica, poi ad un tratto comparve una donna che gli si avvicinò furente e lo spinse fino a fargli perdere l’equilibrio. Precipitò nel vuoto. Fino a quel momento al pianoforte c’era l’amante del Vate Luisa Baccarà ed era successo questo: D’Annunzio anziché rimanere in silenzio ad ascoltarla, cominciò a fare audaci apprezzamenti nei riguardi di Jolanda, la giovane sorella di Luisa, che era con loro e che evidentemente risultava irresistibile all’attempato corteggiatore di sessant’anni. Luisa viveva con lui al Vittoriale ed era abituata ad accettare o assistere a situazioni scabrose ma non tipo il triangolo che stava profilandosi quella sera tra lui e le due sorelle.

Un pensiero che scatenò la gelosia dell’amante. Così per rimproverare l’Imaginifico di tanto azzardo Luisa si alzò di scatto dal pianoforte e fece un balzo verso l’incauto maestro, che dopo quella caduta rimase tra la vita e la morte per settimane. Un fatto che gli impedì di incontrare Mussolini, con cui aveva già concordato di vedersi di lì a due giorni. L’incidente al Vittoriale avvenne il 13 agosto e il 28 ottobre dello stesso anno ci fu la Marcia su Roma. Secondo alcuni storici fu quell’incidente a cambiare fatalmente il corso della storia. Ipotesi da cui è legittimo dissentire. D’Annunzio non avrebbe mai accettato ruoli da Mussolini, tanto meno avrebbe fatto il suo secondo. E poi gli piacevano troppo le donne per darsi alla politica.

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