Mercoledì 24 Aprile 2024

Firenze, sui cieli con i falchi: partito il monitoraggio delle facciate del Duomo

Piantine di fico e nidi di rapaci, tante sorprese a 100 metri di altezza: dureranno circa tre settimane i lavori di monitoraggio delle superfici marmoree esterne del Duomo di Firenze, del Campanile di Giotto, della Cupola del Brunelleschi e del Battistero

Monitoraggio delle superfici marmoree esterne del Duomo di Firenze, Campanile e Battistero

Monitoraggio delle superfici marmoree esterne del Duomo di Firenze, Campanile e Battistero

Firenze, 9 maggio 2018 - Un viaggio fino al cielo, là dove l’occhio umano arriva a malapena, 100 metri sopra i  tetti di Firenze. Sono iniziati questa mattina i lavori di monitoraggio delle superfici marmoree esterne del Duomo di Firenze, del Campanile di Giotto, della Cupola del Brunelleschi e del Battistero che andranno avanti due settimane o tre, secondo le necessità. «I lavori sono eseguiti dal personale dell’Opera di Santa Maria del Fiore con l’ausilio di un’autogru con un braccio di 104 metri che permette di raggiungere anche le zone più alte del Campanile di Giotto e della Cupola del Brunelleschi - spiega il direttore dei lavori, architetto Beatrice Agostini - . Si tratta di una delle attività di manutenzione che l’Opera di Santa Maria del Fiore fa regolarmente sui propri monumenti e che permette di controllare in dettaglio i circa 40 mila metri quadrati di superfici marmoree, di verificarne lo stato di conservazione, individuare i possibili degradi e programmare gli interventi di restauro. Dal 2015, il monitoraggio delle facciate esterne è effettuato semestralmente invece che annualmente, alla fine e all’inizio dell’inverno». 

Occorreranno all’incirca tre settimane di lavoro per ispezionare i marmi che ricoprono il Duomo e il Battistero con una gru alta oltre 100 metri e fatta arrivare dalla Liguria, per raggiungere anche i punti più alti dei magnifici edifici,  individuare eventuali criticità e problemi delle superfici marmoree, verificarne lo stato di conservazione e programmare di conseguenza gli interventi di restauro.  E lo sorprese non mancano, salendo fino alla sommità dell’imponente Campanile, sotto gli sguardi incuriositi della folla di turisti che hanno optato per la salita da terra, inerpicandosi lungo l’impegnativa scalinata che arriva quota a 84,70 metri. Largo circa 15, il Campanile di Giotto è la più eloquente testimonianza dell’architettura gotica fiorentina del Trecento, che pur nello slancio verticale non abbandona il principio della solidità. Presenta dei rafforzi angolari che salgono fino al coronamento a sbalzo orizzontale: rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi come quelli che adornano la Cattedrale, il maestoso campanile a base quadrata, considerato il più bello d’Italia - probabilmente creato più come elemento decorativo che funzionale - fu iniziato da Giotto nel 1334.

image

 «Vede, nelle intercapedini crescono perfino piantine di fico, sembra incredibile!», spiega indicando alcune foglie verdissime Claudio Marcelli, il restauratore dell’Opera del Duomo che oggi conduce straordinariamente giornalisti e operatori lungo questo viaggio. «Ci sono frammenti di marmo distaccati dal dilatarsi dei perni metallici che ci sono all’interno delle lastre di marmo - riprende - , oltre a nidi di piccione con carcasse che devono essere rimosse... il lavoro non manca». Fra le curiosità, la presenza di una famiglia di falchi che hanno scelto di nidificare nel salotto buono di Firenze: «Anni fa erano stati ribattezzati Giotto e Monna Tessa - riprende Claudio Marcelli indicando un esemplare di falco pellegrino femmina che volteggia vicino alla piattaforma per difendere il nido - . Avevamo fatto il nido proprio sotto le tegole del Brunelleschi, per la precisione in una delle buche pontaie progettate dal grande architetto, diventando i protagonisti di un ‘reality’ fuori dal comune. Grazie alla webcam installata dalla Provincia di Firenze e dall’Opera del Duomo, in tutto il mondo, ogni tre secondi, si potevano vedere immagini aggiornate della vita di questa curiosa famiglia, trovarsi catapultati nella ‘casa’ della coppia di falchi pellegrini’ e assistere in diretta alla schiusa delle uova e alla crescita dei nidiacei. Furono i vigili del fuoco a calarsi da cento metri di altezza fino al nido dei falchi che, durante le operazioni di installazione, rimasero sempre nelle vicinanze».

I loro discendenti oggi continuano a volteggiare intorno alla loro casa, incuranti della quantità di visitatori che quotidianamente affollano il complesso monumentale affidato all’Opera di Santa Maria del Fiore (operaduomo.firenze.it), fondata dalla Repubblica Fiorentina nel 1296, con la partecipazione delle autorità ecclesiastiche cittadine, per sovrintendere alla costruzione della nuova Cattedrale e del suo Campanile: dal 1998 l’Opera si configura giuridicamente come Organizzazione non a fini di lucro, che persegue tra i suoi fini istituzionali la tutela, promozione e valorizzazione, nelle funzioni religiosa, civile, culturale e storica, della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, nonché di tutti gli altri suoi monumenti e fabbricati.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro