Il 10 aprile 2022 si celebra la Domenica delle Palme, una ricorrenza che ricorda l'ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, avvenuto a bordo di un asino e tra schiere di cittadini festanti. La data della Domenica delle Palme Il giorno della Domenica delle Palme cambia ogni anno perché dipende dalla data della Pasqua, a sua volta legata al calendario lunare. Nel 2022 cade il 10 aprile perché Pasqua è sette giorni più tardi, domenica 17. Si tratta di una celebrazione osservata in tutto il mondo dai fedeli di religione cattolica, ortodossa e di alcune Chiese protestanti, e che segna l'inizio alla settimana santa, quella cioè che conduce alla più importante festività del calendario cristiano: la celebrazione della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. L'ingresso trionfale a Gerusalemme Durante la Domenica delle Palme si ricorda l'ingresso di Cristo a Gerusalemme, un fatto presente in tutti e quattro i Vangeli. Pur con alcune piccole variazioni tra un resoconto e l'altro, gli evangelisti raccontano che Gesù entrò in quella che non era una semplice città: era infatti il centro politico e religioso della Palestina. Siccome si era definito "Re dei Giudei", e siccome fu accolto trionfalmente da una folla numerosissima, il suo ingresso scosse le autorità locali e innescò gli eventi che portarono all'arresto e alla successiva crocifissione. Ulteriore elemento sottolineato dai quattro evangelisti: l'ingresso di Gesù avvenne a dorso di un asino e non invece di un cavallo, l'usuale cavalcatura dei re. Fu una scelta esplicita fatta in segno di umiltà e mitezza, ma anche affinché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta Zaccaria: "Dite alla figlia di Sion: Ecco il tuo re viene a te mite, seduto su un'asina, con un puledro figlio di bestia da soma". La benedizione dei rami di ulivo o di palma Secondo i vangeli di Giovanni, Matteo e Marco (Luca non ne fa cenno), durante l'ingresso a Gerusalemme i cittadini accolsero Gesù sventolando rametti d'albero. Un comportamento che rimanda alla festività ebraica di Sukkot, in occasione della quale i fedeli giungevano in pellegrinaggio a Gerusalemme sventolando un mazzetto composto da rami di palma (simbolo della fede), mirto (la preghiera che si innalza al cielo) e salice (il silenzio rispettoso dei fedeli di fronte a Dio). Matteo e Marco non specificano a quale albero appartenevano i rametti sventolati all'arrivo di Gesù, ma Giovanni scrive che si trattava di palme. Da qui il nome Domenica delle Palme e anche la liturgia odierna, che prevede la benedizione di rametti di palma e di ulivo, simbolo di pace e un chiaro riferimento simbolico alla figura stessa del Cristo, che, attraverso il suo sacrificio, diventa strumento di riconciliazione e pace per l'umanità tutta. A proposito di riconciliazione, e inseguendo importanti simbologie, ricordiamo che dopo il diluvio universale una colomba portò a Noè un ramoscello d'ulivo per annunciare che cielo e terra si erano riconciliati.
ArchivioDomenica delle Palme, cos'è e cosa si festeggia