Martedì 23 Aprile 2024

Divina e sensuale: così Salomea incantò Puccini

La diva ucraina fu una delle più grandi voci del XX secolo. Portò al successo la Butterfly, disse “no“ a Toscanini. E visse a Viareggio

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di Carla Maria

Casanova

Il suo curriculum è impressionante. Quasi quanto le variazioni italiane della grafia del suo nome: Solomea Krusceninska, Solomija Krušel’nyc’ka, Solomiya Krushelnytska, o Kruszelnicka, o Krucenjnski, fino a Salomea Krusceniski. Nata a Biliavyntsi (allora Galizia, Ucraina, il 23 settembre 1872) in una nobile e antica famiglia greco cattolica con profonde tradizioni religiose, culturali e musicali, in qualunque modo la vogliamo chiamare Salomea Krusceniski è una delle massime cantanti liriche del XX secolo. Caruso, Chaliapin, Tita Ruffo si gloriavano di cantare con lei. Puccini la predilesse (fu lui a volerla per il “rilancio” di Madama Butterfly), Gabriele d’Annunzio scrisse per lei un’ode poi musicata da Renato Brogi… E, notizia sensazionale, fu la sola donna – a detta dello stesso Toscanini – che gli resistette.

Dopo il felice esordio al Teatro di Leopoli nel 1893, Salomea decide di perfezionarsi in Italia. Debutta a Cremona nel 1895, come Manon Lescaut. Oramai lanciata, parte per il Cile. Abborda il repertorio wagneriano. Dal 1898 al 1902 è impegnata al Teatro Imperiale di Varsavia come “primo soprano”. Nel 1900, a San Pietroburgo, è Aida accanto a Enrico Caruso, debuttante come Radames. E arriva il fatidico 1904. Puccini vuole riabilitare Madama Butterfly, fischiata alla Scala, e vuole Salomea al posto di Rosina Storchio. Il 28 maggio 1904, al teatro Grande di Brescia, sotto la bacchetta di Cleofonte Campanini, Salomea porta al trionfo Cio Cio-san, personaggio che canterà poi ovunque, anche nell’ottobre 1905 a Bologna, sotto la guida di Toscanini.

Con Toscanini, il 26 dicembre 1906, Salomea porta alla Scala Salome di Richard Strauss. Pubblico e critica sono esterrefatti nel vedere la protagonista eseguire lei stessa la celeberrima “danza dei sette veli”. Salomea infatti è anche bellissima e si muove come una dea… In questo periodo, è vittima di uno stolker. Un giovane pittore ferrarese, Manfredo Manfredini, invaghito follemente di lei, prende a seguirla per ogni dove. Finché a Milano viene arrestato e portato al manicomio di Mombello dove muore quaranta giorni dopo, a 25 anni.

Alla Scala Toscanini dirige Salomea anche nella prima assoluta di Gloria di Cilea (1907, con Giovanni Zenatello, Pasquale Amato, Nazzareno de Angelis), nella prima italiana di Elektra (1909); nel 1915 sarà protagonista delle prima di Fedra di Pizzetti.

Ma se Salomea ha la sua vita, oltre alla carriera, strettamente legata all’Italia è perché per quarant’anni, dal 1910, ha abitato a Viareggio, in una palazzina di viale Carducci. Artista colta e raffinata (parlava correttamente quattro lingue) aveva sposato l’avvocato Cesare Riccioni, (mazziniano, due volte sindaco di Viareggio). La loro casa divenne ritrovo di artisti e rappresentanti della cultura internazionale. Quando muore il marito (1936) Salomea lascia la casa di via Carducci e la dona all’Unione Sovietica, i cui funzionari del regime si accaparrano tutto quanto vi si trova. Per fortuna lascia la ricca biblioteca alla città di Viareggio.

L’artista progetta allora di tornare in patria e ottiene un lasciapassare per Leopoli, ma da lì non le viene più concesso il visto per rientrare in Italia. Nella sua città, fino al 1944 insegna, non senza forti opposizioni, tecnica vocale, fino alla morte, il 15 novembre 1952. Chissà se, da qualche parte, è rimasta la scarna testimonianza di registrazioni che Salomea si era portata dall’Italia, incise tra il 1903 e il 1915 per la G&T di Varsavia e Fonotipia di Milano.

A 150 anni dalla nascita (e a 70 dalla scomparsa), la Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago dedica a Salomea Krusceniski una serata speciale di Bohème con la partecipazione dell’Ambasciata d’Italia a Kiev, dell’Istituto italiano di cultura e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Sarà una eccezionale trasferta a Torre del Lago dei complessi (140 elementi) del bellissimo teatro di Leopoli (Lviv), patrimonio dell’umanità Unesco, costruito tra il 1897 e il 1900, poi intitolato al grande soprano concittadino. La recita straordinaria di Bohème avrà luogo il 23 agosto, nel Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago. Sarà trasmessa in streaming, collegamento mondiale.

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