
Dal 2019, i casi di anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo (Arfid) e...
Dal 2019, i casi di anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo (Arfid) e disturbi alimentari non altrimenti specificati (Nas) diagnosticati all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma sono aumentati del 64%. Aumento che si attesta a livello nazionale al 35%, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute.
"L’esordio di questi disturbi – sottolinea Valeria Zanna, responsabile dell’Unità operativa semplice di Anoressia e Disturbi alimentari del Bambino Gesù – è sempre più precoce. Negli ultimi anni si è infatti registrato un abbassamento dell’età fino agli 8-9 anni. Ciò è verosimilmente dovuto sia all’abbassamento dell’età puberale nelle bambine che al sempre più diffuso impiego dei social network che facilitano confronti con modelli di bellezza irraggiungibili".
L’ospedale pediatrico Bambino Gesù adotta un trattamento calibrato su diversi livelli di intensità e frequenza, garantendo una presa in carico tempestiva e personalizzata.
"Il programma di Alta assistenza, in particolare, prevede accessi in Day hospital con pasto assistito, monitoraggio psichiatrico e nutrizionale, psicoterapia di gruppo per genitori e pazienti e incontri di psicoterapia familiare. Con il miglioramento clinico, l’intensità della frequenza si riduce e il trattamento si concentra sul potenziamento delle risorse individuali e genitoriali", concludono gli esperti dell’ospedale romano.