Mollare lo smartphone 20 minuti per seguire i nostri pensieri: perché fa bene

Le distrazioni causate dai device digitali ci fanno perdere il piacere dei nostri pensieri e la creatività che ne deriva: uno studio scientifico spiega perché stiamo perdendo occasioni

Le distrazioni da smartphone sono occasioni perse

Le distrazioni da smartphone sono occasioni perse

Dovremmo davvero abbandonare ogni tanto lo smartphone e rimanere soli con i nostri pensieri. È molto più divertente e creativo di quello che pensiamo. Lo spiega uno studio internazionale guidato dell'Università di Kyoto in Giappone, che rivela quanto sottovalutiamo il piacere di trascorrere del tempo da soli con i nostri pensieri, senza nulla che ci distragga. La ricerca pubblicata sul Journal of Experimental Psychology: General racconta di una serie di sei esperimenti su 259 partecipanti, allo scopo di analizzare le previsioni e le reazioni delle persone sull’idea di mollare i device digitali e stare semplicemente seduti a pensare. Il piacere dei nostri pensieriI ricercatori giapponesi hanno così scoperto che le persone si sono divertite a passare del tempo con i loro pensieri molto più di quanto avessero previsto. Che si fosse seduti in una sala conferenze spoglia o in una piccola area buia e senza stimoli visivi; che si rimanesse soli 3 minuti oppure 20.In un altro esperimento si è vista la stessa reazione di divertimento in chi rimaneva solo a pensare e in chi invece aveva la possibilità di usare lo smartphone per cercare informazioni.“Gli esseri umani hanno una straordinaria capacità di immergersi nei propri pensieri", spiegano gli autori del paper, ma “la nostra ricerca suggerisce che gli individui hanno difficoltà ad apprezzare quanto possa essere coinvolgente pensare. Questo potrebbe spiegare perché le persone preferiscono tenersi occupate con dispositivi e altre distrazioni, piuttosto che prendersi un momento di riflessione e immaginazione nella vita quotidiana".Le distrazioni dello smartphoneSecondo il coautore dello studio Kou Murayama, dell'Università di Tubinga in Germania, questi risultati sono particolarmente significativi in un momento storico in cui siamo sottoposti a un sovraccarico di informazioni e abbiamo accesso costante alle distrazioni. A casa, su un autobus, in coda, con in mano un cellulare, oggi è estremamente facile passare il tempo. E lo facciamo entrando nei mondi digitali invece che immergerci nei nostri pensieri, perché “si prevede che il pensiero sarà noioso. Tuttavia, se questa previsione non è accurata, si perde l'opportunità di impegnarsi positivamente senza fare affidamento su questi stimoli".Perché stare un po’ da soli fa beneOptare per un giro sui social invece che provare a lasciar correre la mente è un’occasione sprecata secondo i ricercatori: studi precedenti hanno dimostrato che passare del tempo a lasciar vagare la mente ha dei benefici. Ad esempio sviluppa la creatività e le capacità di problem solving e potenzia le cosiddette life skill. "Evitando attivamente le attività di pensiero, le persone potrebbero perdere questi importanti benefici", spiega Murayama, che aggiunge che la ricerca futura dovrebbe approfondire le ragioni per cui le persone sottovalutano il piacere di pensare e anche quali tipi di pensiero sono più piacevoli e motivanti: "non tutti i pensieri sono intrinsecamente gratificanti, e in effetti alcune persone sono inclini a cicli viziosi di pensieri negativi".

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