Venerdì 19 Aprile 2024

Dior incanta a Siviglia In passerella sfila la passione andalusa

di Eva Desiderio

"Il mio viaggio nei paesi del Mediterraneo continua qui a Siviglia, dopo Lecce ed Atene, con la stessa passione e attenzione al territorio e alla sua cultura, ai suoi laboratori artigianali e a quelle mani sapienti che raccontano antiche storie di moda". Così Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior, prima della grande sfialta ’Dior Croisière 2023’ nell’immensa Plaza de España trasformata in un commovente giardino di garofani e rose rosse. Un defilè appassionato e ricco di idee e di meraviglie di lavorazioni fatte a mano, rare e preziose, ispirate alla tradizione e al ’fuoco’ anche religioso spagnolo, come un ionico completo da sera dalla giacca Bar di velluto nero ricamata a filo d’oro come fosse il manto della venerata Madonna della Macarena sopra la gonna a balze dorata e scintillante. Riferimenti colti ma modernissimi, parti di una collezione ricca di prodotti e importante per le vendite che sarà nelle boutique nel prossimo autunno e per mesi, perché la Cruise rappresenta molto dell’universo del brand e ha impegnato Maria Grazia Chiuri per otto mesi.

"Sono venuta qui molte volte per visitare artigiani e laboratori storici", racconta la stilista che è impegnata in prima persona nell’impresa di contaminazione tra le culture mediterranee e la grandeur del brand fondato nel 1947 da Monsieur Christian Dior. Ed ecco questa ’processione di vestiti’ come la chiama Maria Grazia che ha mandato in piazza 110 modelli, tra bagliori rossi, viola, neri e dorati, con musica dal vivo e le acrobazie dolci di un gruppo di ballerine di flamenco. Il pensiero corre a La Capitana, Carmen Amaya, ballerina e artista che unisce da sempre abiti e corpi, con lei vestita da uomo in segno di una rivoluzione di sensi e di emozioni. Così si fanno ’processione’ le lunghe gonne a balze e gli stivali, le giacche da torero e le mantiglie di pizzo, o pantaloni a vita alta e i cappelli a larga tesa, le ragazze vestite da gaucho e le quelle con gli abiti neri semplici ma sontuosi che ricordano quelli che si usavano un tempo per andare alla Messa la domenica.

"Queste ballerine hanno un’energia vitale incredibile – continua Chiuri che saluta Laetitia Casta, Elle Mc Pherson e l’amico Jovanotti che vestirà nel prossimo tour sulle spiagge anche lui qui con la moglie e la figlia e alla fine interprete di un miniconcerto dedicato a Maria Grazia, mentre al party il presidente della maison Dior Pietro Beccari si mette alla consolle del dj tanta è l’allegria nell’aria – e avrei voluto fosse stato con noi Pedro Almodovar, ma sta girando un film, perché lui è l’artista che ha meglio rappresentato la femminilità".

La stilista che ha rilanciato Dior imprimendo alle collezioni un heritage moderno, mai tradotto in costume o folklore né tantomeno in nostalgia, con gli archivi studiati e sedimentati nell’anima del marchio e riletti con una modernità e portabilità sorprendenti, nota che a Siviglia "sembra di essere all’Italia della mia infanzia perché qui la tradizione è ancora forte". Come la potenza dei ricami sacri che escono dallo stesso atelier prezioso, situato tra Sivilia e Cordoba, che ha realizzato i decori per la collezione, come la bellezza delle lavorazioni della pelle che risente di echi moreschi, come lo scialle a frange e fiori (il Mantòn de Manila) che partendo dalle Filippine e traversando la Cina è arrivato poi in Spagna. "Ora – afferma – mi rimetto subito al lavoro oltre che per l’haute couture che sfilerà a Parigi ai primi di luglio anche per la prossima collezione Cruise!". Fiera di avere la libertà qui in Dior "di fare quello che voglio", insiste su vestiti destinati a durare nel tempo, a essere passati di madre in figlia per un guardaroba fatto di cose che ti appartengono. "Noi facciamo moda, non pezzi da museo del costume".

Come sempre in questo universo in rosa non mancano gli echi di un femminismo di idee e di pensieri, con la proposta di donne dalla forte personalità che sboccia anche dai vestiti da mettere, escludendo qualsiasi cosa che non sia portabile oggi. "Indossare e riprodurre gli abiti di Monsieur Dior oggi sarebbe anacronistico. Ad ogni epoca la sua moda", conclude Maria Grazia Chiuri.

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