DIDACTA ITALIA INNOVA IL MODO DI FARE SCUOLA

La tradizione tedesca era di quelle auree: sessant’anni di storia alle spalle, numeri da record con mille espositori e 150mila visitatori. Ma non era detto che l’esperimento di trasferire in Italia il format del salone Didacta avrebbe riscosso un successo proporzionalmente altrettanto lusinghiero. E invece l’edizione fiorentina che debuttò nel 2017 alla Fortezza da Basso ha conquistato una fetta considerevole di stakeholder ed espositori, oltre che un pubblico affezionato di insegnanti che sono il target di riferimento per la fruizione del primo e unico evento italiano dedicato all’innovazione nella scuola. Per ragioni di forza maggiore l’appuntamento di quest’anno sarà solo on line e avverrà dal 16 al 19 di questo mese su una piattaforma che offrirà 160 eventi tra convegni, workshop e seminari. "Lo sforzo organizzativo è stato enorme - confessa Paola Concia, coordinatrice del comitato organizzatore che annovera anche Ministeri dell’Istruzione e dell’Università, Regione Toscana, Comune di Firenze, Camera di Commercio, Unioncamere e Didacta International - e abbiamo la speranza che sia il primo e unico anno in cui è esclusa la presenza". In attesa di rivedersi di persona come in tutti gli expo, un grande impegno economico di Firenze Fiere ha consentito di creare una piattaforma digitale che offre alle aziende esattamente le condizioni che avrebbero trovato nella realtà: stand virtuali, incontri B2B, eventi formativi con classi immersive plenarie e per piccoli gruppi. "Essendo oggi la scuola quasi tutta in remoto, ciò che proponiamo non è lontano dalla realtà", specifica Concia che però assicura nel programma anche un lungo elenco di contenuti classici che per gli insegnanti sono a buonissimo mercato: "L’iscrizione costa quattordici euro per quattro giorni e dà accesso a qualunque corso di aggiornamento per la fascia 0-18 anni", conclude Concia che è particolarmente orgogliosa di aver potuto aprire per la prima volta le porte dell’evento anche agli studenti. La sezione si chiama ‘Didacta in classe’ e consente la partecipazione degli insegnanti con i loro studenti ad appuntamenti speciali con nomi d’appeal come la virologa Ilaria Capua, l’aspirante astronauta Linda Raimondo, il giurista Gherardo Colombo.

Anche per Firenze Fiera l’appuntamento è di quelli centrali in un anno di difficoltà palesi ma che non abbattono la spinta progettuale del nuovo presidente Lorenzo Becattini: "Le perdite che patisce il mondo della scuola rischiano di penalizzare un’intera generazione di ragazzi. Didacta è per questo doppiamente importante: affronta il nodo della formazione e inoltre rappresenta il nostro secondo esperimento annuale di fiera totalmente on line com’è già successo con soddisfazione per Firenze Home TexStyle". Con lo sguardo pienamente rivolto al futuro, Becattini riesce a guardare davanti a sé con speranza. "Vedo il bicchiere mezzo pieno a patto che si realizzino determinate condizioni. Intanto il Governo deve prendere piena consapevolezza della centralità del nostro settore e quindi stanziare risorse sufficienti come misure di ristoro. Non pretendo che si arrivi ai 642 milioni a fondo perduto dati dalla Germania ma almeno rendersi conto che il nostro lavoro non è solo organizzare le rassegne in presenza ma anche fare manutenzione agli immobili e gestire le strutture. Di qui la necessità di trasferimenti rapidi e la cancellazione dei ‘de minimis’ che consente di ricevere al massimo un milione e ottocentomila euro di aiuti statali. È una questione di buon senso".

Firenze Fiera dal canto suo dà il buon esempio continuando a fare investimenti consistenti e lungimiranti. "Stiamo rimettendo a nuovo il Palazzo degli Affari che risale a un progetto anni Settanta dell’architetto Spadolini ed entro l’anno si trasformerà in un eccezionale biglietto da visita per chi raggiunge la città dalla stazione. Diventerà un luogo d’avanguardia per meeting e congressi". Uno step coerente con l’altro macro-progetto che la nuova presidenza ha in animo di realizzare. "Vogliamo potenziare la parte commerciale proprio legata ai congressi - svela Becattini -. Firenze è una meta molto ambita dai congressisti, per questo abbiamo deciso di rafforzare ancor più il legame fra Firenze Fiera e Convention Bureau, una società consortile di cui deteniamo il 40% delle quote, una specifica task force con elevate competenze coordinate da Firenze Fiera con il compito di conquistare sempre più congressi su scala internazionale". Ma l’entusiasmo e l’ottimismo vanno supportati (leggi appello allo Stato) e Becattini ci conta, nella speranza che i vaccini ridiano la possibilità al Paese di ripartire: "La nostra speranza è che nel 2022 si torni alle manifestazioni in presenza". Speranza ampiamente condivisa.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro