Martedì 16 Aprile 2024

Di figlio in padre, le nuove vite di Pinocchio

Il burattino di Collodi continua a ispirare l’arte delle riletture: ecco la storia vista da Geppetto. E c’è un cartoon immerso nel mondo digitale

Migration

Il nuovo cartoon “Pinocchio and Friends“. firmato dalla Rainbow di Iginio Straffi

di Roberto Davide

Papini

C’era una volta... Pinocchio, diranno i grandi e piccoli lettori, e invece no: c’è ancora. Solo che adesso al centro della storia troviamo Mastro Geppetto: Fabio Stassi, nel suo libro appena uscito per Sellerio, ha infatti deciso di raccontantare Pinocchio dal punto di vista del “padre”, costretto a una lunga ricerca del “figlio” perduto: forse ha seguito il Gran Teatro dei burattini, forse è stato rapito e ceduto a due usurai, il cieco "con un paio di folti baffi grigi che gli davano un’aria felina" e lo zoppo "più sghembo di una volpe spelacchiata". Da questo momento in poi, è Geppetto al centro del racconto tenero e disperato della strenua ricerca della paternità in un percorso (poco fortunato, drammatico e onirico) sulla scia delle esperienze che Collodi fa vivere a Pinocchio.

Dunque, ci risiamo. Sempre lo stesso, sempre uguale ma diverso, a 140 anni dalla sua prima pubblicazione (a puntate dal 7 luglio del 1881 sul Giornale per i bambini di Ferdinando Martini) il burattino creato dal fiorentino Carlo Collodi (pseudonimo di Carlo Lorenzini) non ha perso la sua carica e il suo fascino. Quel “pezzo di legno” plasmato da Geppetto è capace non solo di affascinare con la sua storia tradotta in tutto il mondo, ma anche di stimolare la creatività di scrittori, registi, autori che raccontano di nuovo o rileggono in chiavi nuove l’opera di Collodi.

Non tutti i rifacimenti o le riletture sono state indimenticabili in questi 140 anni (anzi, di alcuni avremmo fatto volentieri a meno): ma se il cinema ci ha regalato la rilettura di Garrone con tanto di candidatura agli Oscar per trucco e costumi molto recentemente (2019), non dobbiamo dimenticare che è stato l’archetipo collodiano a incendiare la fantasia di Kubrick prima, poi di Spielberg, per portare sul grande schermo una storia di intelligenza artificiale che si interrogava sui “sentimenti“ quale A.I. , già nel 2001, con il robottino Osment che – abbandonato dalla sua famiglia di umani – cerca disperato la sua Fata Turchina. Il romanzo di Pinocchio è capace di parlare a più livelli, ai bambini e agli adulti, e incessantemente ispira creazioni diverse e ambiziose per parlare a differenti segmenti di pubblico. Oltre a Stassi in questi mesi in diversi hanno raccolto la sfida: Giorgio Agamben con Pinocchio. Le avventure di un burattino doppiamente commentate e tre volte illustrate (Einaudi) toglie decisamente di mezzo e, insieme, riformula da capo le interpretazioni esoteriche delle avventure del burattino, dalla morte alla rinascita, dalla metamorfosi in ciuco all’inghiottimento nel ventre del pesce-cane. Ecco, come scriveva Giorgio Manganelli (autore di Pinocchio: un libro parallelo, 1977) "nessun libro finisce. I libri non sono lunghi, sono larghi. La pagina non è che una porta ad altra porta, che porta ad altra. Finire un libro significa aprire l’ultima porta, affinché nessuna porta si chiuda piú".

Nell’infinita “larghezza” del capolavoro di Collodi, i cartoon hanno un ruolo centrale e a raccogliere la sfida in animazione è ora Iginio Straffi con la sua Rainbow (la casa di produzione delle Winx) che proprio domani, all’interno di Lucca Comics & Games presenta in anteprima mondiale la serie tv in 3d Pinocchio and Friends. L’appuntamento è alle 14.30 al Cinema Centrale e la presentazione in questa grande festa dell’immaginario colloca Pinocchio nella sua dimensione popolare. Oltretutto, a differenza di tante serie animate che tendono a rendere le ambientazioni neutre (pensando così di conquistare il pubblico di ogni latitudine), qui Straffi sceglie di mettere i personaggi in un borgo tipicamente toscano, riportando il burattino “a casa” anche se ai giorni nostri. Il cartoon vede il protagonista e i suoi amici interagire con gli strumenti della tecnologia, un Pinocchio 2.0, insomma. La serie sarà trasmessa su Rai Yoyo da lunedì 29 novembre ed è prodotta in collaborazione con Rai Ragazzi.

La stessa Rai Ragazzi che, curiosamente, a poche settimane di distanza, ha già fatto partire (sempre su Yoyo) una serie prodotta dalla Palomar (la casa produttrice e di Montalbano): Il villaggio incantato di Pinocchio, dove oltre al protagonista vivono i personaggi delle fiabe con i loro figli. Sarà il giudizio del pubblico a decidere il vincitore di questo singolare derby “pinocchiesco”.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro