Venerdì 19 Aprile 2024

Di calcio e altre schiocchezze: quando l’Italia finisce nel pallone

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Gli occhi spiritati di Salvatore Totò Schillaci, il Codino di Roberto Baggio e il tonfo sordo del pallone che sbatte sulla traversa dopo il rigore calciato da Luigi Gigi Di Biagio. Gli anni ’90 azzurri stanno tutti qui: in due segni particolari e un suono sinistro. Quel suono sinistro che certifica che per l’Italia non c’è storia ai calci di rigore.

La Ragione di Stato è un collettivo che si presentò qualche anno fa con una pagina Facebook che s’intitolava così: "Di calcio e di altre sciocchezze". Tiene fede a quella frase anche ora col libro Dov’è la vittoria?. Che non è solo un libro sulle cocenti eliminazioni dell’Italia ai mondiali (arriva in libreria proprio nell’anno in cui per la seconda volta di fila la nostra nazionale ai mondiali non c’è), ma è anche un modo per raccontare un Paese in trasformazione.

Così nel ricordare quella che doveva essere la cavalcata trionfale degli azzurri di Azeglio Vicini ai mondiali casalinghi, c’è il racconto anche di un’Italia, dove la Prima Repubblica è già in pieno disfacimento per far posto alla Seconda e agli anni di Berlusconi. C’è molto calcio e molto feticismo. Perché, ad esempio, per quella generazione (che è anche la mia) descrivere i mondiali di Francia (1998), senza soffermarsi sul videogioco Fifa 1998, ai tempi ciò che di più vicino ci fosse al reale, sarebbe una follia. Colonna sonora? Song 2 dei Blur, ovviamente.

Matteo Massi

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