Sabato 20 Aprile 2024

Via il superfluo per stare meglio, lo insegna l’arte del decluttering

Disfarsi di ciò che non serve più e occupa spazio significa fare ordine e alleggerirsi, anche mentalmente

Crediti iStock - Consigli per il decluttering

Crediti iStock - Consigli per il decluttering

Tra i mille nuovi lemmi e locuzioni finiti nell’aggiornamento in digitale del noto vocabolario Zingarelli 2023, edito da Zanichelli, c’è anche “decluttering”. Una parola, questa, che è entrata nell’uso comune già da qualche anno e che significa “eliminazione del superfluo”, in senso fisico e figurato.

Sommario

Che cos’è il decluttering

Il decluttering per alcuni è una vera e propria necessità, dopo anni di accumulo e di oggetti inutilizzati accatastati che occupano spazio prezioso tra le pareti domestiche. Ma vale anche in senso metaforico, nelle attività lavorative e nelle relazioni sociali: via i rami secchi, largo al nuovo. Ovviamente non si tratta di disfarsi dall’oggi al domani di ciò che è importante nelle nostre vite, ma il punto è proprio questo: cosa e chi effettivamente hanno un peso rilevante? E invece che cosa e quali situazioni ci appesantiscono e basta, sottraendoci risorse ed energie? Non è mai troppo tardi per imparare nuove e più sane abitudini, più consapevoli, responsabili e rispettose delle nostre reali esigenze e dell’ambiente intorno a noi.  

Marie Kondo

Il suo metodo è diventato famoso grazie a libri best seller e persino a una serie di lezioni su Netflix. Stiamo parlando, ovviamente, della più nota guru dell’ordine proveniente dal Giappone, Marie Kondo. Il suo è un sistema molto semplice e insegna a eliminare dagli armadi di casa tutto ciò che è stato accumulato compulsivamente – e così in altri ambiti della nostra esistenza – buttando via le cose, ma prima ringraziando un capo o un oggetto o altro ancora. Il criterio? È qualcosa che ci fa provare gioia, o al contrario ci fa avvertire un senso di pesantezza e confusione? Bisogna analizzare un singolo elemento per volta, con calma, porsi delle domande e sentire come rispondono corpo e mente.  

Dialogo con se stessi

Mettere in ordine, oltre che sistemare casa, è fondamentalmente un momento in cui si parla con se stessi e ci si ascolta, come ha spiegato la stessa Kondo. Ogni volta che prendiamo i nostri vestiti e li pieghiamo attentamente prima di riporli nel guardaroba – cosa che lei insegna a fare alla perfezione in poche e facili mosse – trasmettiamo loro un’energia positiva che poi innesca circuiti virtuosi quando li indossiamo nuovamente.  

La regola delle “R”

Ci sono almeno cinque step fondamentali per praticare il decluttering: - rifiuta di acquistare quando possibile, per un consumo più consapevole; - riduci gli scarti che produci; - riusa ciò che è già nel tuo armadio, anche con riadattamenti e piccole riparazioni o dando ai capi una nuova vita; - rivendi abiti e accessori che non ti servono più; - ricicla per non sprecare nulla.  

L’armadio

Sono diverse le indicazioni che fa la Kondo nell’ambito del riordino. Per esempio potrebbe essere opportuno sistemare i capi da destra a sinistra, da quelli più scuri e pesanti da un lato a quelli più leggeri e colorati dall’altro. Questo perché, nella concezione dell’esperta, gli abiti sono un po’ come le persone che stanno bene con i propri simili. Non appallottolare i calzini: dopo che ti hanno protetto il piede tutto il giorno, è giusto ripiegarli con cura come segno di gratitudine e riconoscimento. Tutto ciò è tipico della cultura nipponica e delle sue tendenze all’antropomorfismo, ma ha anche ragioni pratiche e funzionali: in Giappone spesso le case hanno spazi limitati e ogni angolo va ottimizzato e curato al meglio.  

Sentirsi a proprio agio

Alcune dritte per il decluttering arrivano anche da esperti di casa nostra come Rossella Migliaccio, fondatrice di Italian Image Institute, nota per i suoi bestseller ‘Armocromia’ e ‘Forme’ di Vallardi e volto del programma di Real Time, in partnership con Vinted, ‘Revolution, Scopri i tuoi colori’. Un utile criterio è quello di scegliere ciò che si vuole tenere rispetto a come ci fa sentire e se ci permette di valorizzarci, parametri che andrebbero osservati a monte, in fase di acquisto. Il trucco sottolineato dalla Migliaccio è di non concentrarci sui nostri difetti o su quegli aspetti che di noi non amiamo, bensì focalizzarci su quello che apprezziamo di noi stessi.  

Minimalismo

Un po’ come insegnano a fare i giapponesi nelle loro case, seguendo la regola del “less is more” e puntando all’essenziale non si sbaglia. È meglio avere pochi capi, ma fondamentali, possibilmente intercambiabili e, nella maggior parte dei casi, adatti a essere abbinati l’un con l’altro, anziché averne molti ma a casaccio. Inoltre, se diventa una sana abitudine, non è solo più pratica ed economica, ma anche più ecologica, dal momento che allunga il ciclo di vita dei capi e riduce acquisti d’impulso e sprechi. Compra solo quando serve davvero, sempre scegliendo con lungimiranza, in base a un’ottica di lungo periodo.  

La cucina

Non c’è solo l’armadio della camera da letto da mettere sottosopra e da riordinare con criterio. Un altro posto della casa che potrebbe avere bisogno di un buon decluttering è anche la cucina. Ecco qualche passaggio da seguire per non andare nel panico e migliorare la propria quotidianità nello spazio più vissuto e condiviso della casa, usato sempre di più, negli ultimi tempi, anche per lo smart working, se non si hanno soluzioni alternative: - Non fare un’unica tirata, ma procedi a riordinare per categorie, dalla dispensa al frigo fino ai cassetti; - datti dei tempi: va bene non sfinirsi in un’unica giornata, ma attenzione a rimandare all’infinito; circoscrivi il riordino complessivo in un tempo definito, qualche giorno o una o due settimane, per esempio; - anche in questo caso, non avere paura a buttare ciò che ormai non usi più e che però occupa spazio e “appesantisce”, le mensole così come la tua testa, per lo più inconsciamente (piatti, tazze e tazzine sbeccati, utensili rotti, vecchie spugne, pentole annerite); - metti in vista sui ripiani le cose essenziali, che usi più spesso, usando magari anche scatole e cesti; - ricicla, riutilizza ed eventualmente regala sacchetti, cassette in legno, barattoli, bottiglie.  

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